Penalizzazioni in classifica per «responsabilità oggettiva», quando a truccare le partite siano stati giocatori, tecnici o dirigenti di basso livello. Retrocessione per «responsabilità diretta» quando siano coinvolti dirigenti apicali (presidenti, amministratori delegati, direttori generali). Queste sono le conseguenze cui possono andare incontro davanti alla giustizia sportiva le società coinvolte nella nuova ondata dellinchiesta della Procura di Cremona sui rapporti incestuosi tra il mondo del calcio e i signori delle scommesse. Lufficio inchieste della Federcalcio ha già acquisito quasi tutte le carte. Ecco, allo stato degli atti, una panoramica sulle squadre principali.
LAZIO La società biancoceleste è sotto tiro per due incontri, Lazio-Genoa e Lecce-Lazio. In entrambi i casi, il canale per addomesticare lincontro sarebbe stato il centrocampista Stefano Mauri: a sostenerlo è Carlo Gervasoni, smentito però da Alessandro Zamperini (intimo amico di Mauri). La posizione della società potrebbe venire aggravata se si confermasse che emissari del clan hanno potuto accedere al centro sportivo di Formello. Entrambi gli incontri figurano nellesposto del sito Skysport 365 che denuncia impressionanti quantità di scommesse anomale.
GENOA Complice della combine di Lazio-Genoa sarebbe stato nelle file rossoblù Omar Milanetto che avrebbe coinvolti altri compagni non precisati. Non si fa cenno a responsabilità dirigenziali. Nellelenco delle partite sospette compaiono anche Genoa-Roma, Genoa-Lecce e Genoa-Cesena, tutte contraddistinte da inconsueta abbondanza di gol.
ATALANTA É la società di A in posizione più difficile, perché il suo ex capitano Cristiano Doni ha confessato in pieno almeno una combine, quella con il Piacenza, dicendo «lho fatto per lAtalanta». Non dice di avere agito su ordine della società, ma il passo è breve. Doni ammette lesistenza di un accordo per il pareggio di Padova-Atalanta mentre nega un «biscotto» nellincontro con lAscoli.
CHIEVO Situazione pesante, perché è il club con il maggior numero di incontri sospetti (sei tra gennaio e giugno scorsi) e perché a venire coinvolto direttamente è il giocatore maggiormente rappresentativo, il capitano Sergio Pellissier. Pellissier è indicato in un verbale dello scommettitore Massimo Erodiani come il garante dellover (sconfitta con più di tre gol) in occasione di Inter-Chievo del 2010.
BOLOGNA Nelle partite segnalate alla magistratura dai siti di scommesse ci sono quattro goleade subìte dal Bologna. Della partita con il Brescia del 2 aprile 2011 si dice «lo svolgimento è una farsa». Nelle carte però non compaiono nomi di tesserati tranne quello dellex direttore sportivo Stefano Pedrelli, in contatto con larrestato Nicola Santoni.
BARI Ben cinque giocatori della società pugliese, secondo la testimonianza di Gervasoni, avrebbero venduto la partita con il Palermo dell8 maggio 2011: Bentivoglio, Parisi, Masiello, Rossi e il portiere Padelli (che effettivamente ci mise del suo, provocando un rigore a favore del Palermo: ma Miccoli si fece parare il penalty). Il numero dei giocatori coinvolti rende più verosimile che al Bari possa essere contestata la responsabilità oggettiva. Il pentito malese dellindagine, Wilson Jay Perumal, ha dichiarato: «Tan Seet Eng (il capo dellorganizzazione, ndr) ha manipolato delle partite della Serie A, il risultato della partita Brescia-Bari del 6.2.2011 è stato 2-0». Sospetti anche su Bari-Livorno di Coppa Italia.
LECCE La squadra giallorossa è nel mirino per le sconfitte con Inter, Lazio e Genoa che sarebbero state commissionate dai clan delle scommesse. Un suo tesserato, Daniele Corvia, è stato inquisito. Ma i guai peggiori per il club potrebbero venire da un dettaglio messo a verbale da Gervasoni: «qualcuno mi riferì che nel campionato 2007-08 il Lecce avrebbe dato dei soldi all'Ascoli perché giocassero "alla morte" contro l'Albinoleffe».
SAMPDORIA É uno dei buchi neri dellinchiesta: chi fu a vendere al clan la partita col Napoli del 30 gennaio 2011, persa dai blucerchiati per 4-0? A comprare la partita, secondo il pentito Perumal, fu direttamente il capo dellorganizzazione, Dan Seet Eng. Ma nelle intercettazioni non si dice altro.
INTER Unico potenziale grattacapo, laccordo con il Chievo, attraverso il suo capitano Pellissier, in occasione dellinconto del 9 maggio 2010. Chiede il pm a Erodiani: «Ma lui (Pirani, ndr) le ha detto questo fatto del goal che voleva fare il Chievo?» «Sì, sì». «Quindi aveva ricevuto il benestare della squadra avversaria?» «Sì, sì».
ALBINOLEFFE Delle squadre minori la compagine bergamasca appare nella posizione peggiore, non solo perché nelle sue file hanno giocato numerosi giocatori corrotti dal clan (Gervasoni, Carobbio, Lalic, Suljic) ma perché secondo lordine di custodia «Tan Seet Eng avrebbe ottenuto il controllo finanziario, seppure in modo occulto, dell'intera società calcistica Albinoleffe che milita nel campionato di serie B».
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