I Btp resteranno sotto attacco È molto importante diversificare

L’eventuale crac dell’Italia non è una possibilità reale, ma il rischio che i nostri titoli di Stato continuino a essere sotto attacco è elevato. «Meglio, quindi, non concentrare eccessive risorse sui Btp», avverte Angelo Drusiani, responsabile investimenti di Albertini Syz e decano del reddito fisso. In sostanza il peso in portafoglio dei Btp, che ieri si sono comunque rafforzati facendo evaporare un punto percentuale di spread sul bund tedesco, non dovrebbe superare il 15-20%, così da lasciare spazio ai titoli di Stato tedeschi e francesi, meno «generosi» ma più «stabili»: ieri il Bund decennale proponeva un rendimento del 2,3% e l’Oat francese il 3,16%, contro il 5,3% scarso del Btp.
Al tempo stesso per chi ha molti Bot e Btp in portafoglio, vendere oggi significa però subire delle sicure minusvalenze, «meglio quindi restare immobili in attesa dell’occasione per alleggerire in maniera più indolore», suggerisce Drusiani, anche se tutto è come sempre subordinato alla propensione al rischio del singolo e al suo orizzonte temporale.

Ad esempio, con un’ottica di 18-24 mesi, l’esperto di Albertini consiglia di affidare la metà del proprio denaro alle obbligazioni, un altro 25-30% alle azioni e parcheggiare il resto nei prodotti di liquidità. Con l’accorgimento, per quanto riguarda i bond, di non spingere la componente «italiana» (Btp+obbligazioni societarie) oltre il 25% complessivo.

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