I bus? Lenti e irregolari, meglio l’auto

Traffico, smog, incidenti, cortei, semafori impazziti. Questo il quadro della circolazione nella capitale. Un vero incubo. Ma quali sono le motivazioni alla base del comportamento dei romani in merito all’uso e, soprattutto, al «non uso» dei mezzi di trasporto pubblico? A svolgere l’indagine nei giorni passati è stata l’Agenzia di controllo sui servizi locali del Comune. Duemila persone il campione. L’analisi dei fattori critici che determinano il mancato utilizzo dei bus - tempo, comodità, ecc - consente anche di individuare, spiega l’Agenzia, «il target potenziale di utenti privati che, a particolari condizioni, potrebbero essere attratti dal mezzo pubblico».
Ma ecco i risultati del monitoraggio. Alla domanda «quali sono i mezzi di trasporto abitualmente utilizzati?» il 15,4 per cento degli intervistati risponde «prevalentemente i mezzi privati», il 39,2 per cento «esclusivamente i mezzi privati». In totale il 54,6 per cento - oltre metà del campione - si sposta quindi in auto, moto, ciclomotore. Ad usare i mezzi pubblici è invece il 40,2 per cento degli intervistati: la quota oscilla fra il 33,9 per cento degli spostamenti per il tempo libero e il 41,8 per cento per studio o lavoro. Del tutto marginale il numero di coloro che invece preferiscono usare la bici o andare a piedi. Gli uomini evidenziano un uso del mezzo privato (60 per cento) decisamente superiore alle donne (40 per cento), maggiormente orientate al mezzo pubblico.
Il cuore dell’indagine però sono le ragioni per cui non si prende il mezzo pubblico. Sei le motivazioni possibili. Il fattore principale è il tempo: ci metterei troppo, la risposta (23,2 per cento). L’autobus, insomma, è una vera tartaruga. Sullo stesso piano il secondo fattore, la regolarità: non si sa mai quando passa (22,9 per cento). Torna in ballo, quindi, il fattore tempo. Non meno importante la terza ragione, la comodità/praticità: devo prendere più autobus, devo accompagnare i bambini a scuola, andare in palestra dopo l’ufficio, portare borse e bagagli (19,7 per cento). Meno gettonata (16,2 per cento) ma decisiva la quarta motivazione: dove abito i bus non ci sono proprio, la fermata è lontana più di un chilometro. Quinto fattore, la qualità del viaggio: i bus sono affollati, rumorosi, sporchi, senza aria condizionata, pericolosi (11,1 per cento). Nel complesso chi sceglie di spostarsi in auto bada di più al fattore «comodità», specie in famiglia (56 per cento). Invece, chi viaggia in moto o motorino è maggiormente sensibile al fattore «tempo», specie per motivi di studio o lavoro (56-58 per cento), un po’ meno per il tempo libero (37 per cento).

Ma quanti, è l’ultima domanda, si orienterebbero sul trasporto pubblico se si rimuovesse il fattore critico? Il 79,3 per cento di chi oggi usa l’auto prenderebbe il bus se il servizio fosse più «capillare». Pronto a prendere il bus, infine, il 75 per cento degli intervistati se ci fosse più regolarità nei passaggi alla fermata.

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