I cinema del centro contro il Comune: «Siamo fantasmi»

«Se chiudono i cinema in centro, chiude quel poco di città che resta aperta alla sera», il grido di protesta è di Alessandro Giacobbe del Circuito Cinema Genova che presentando l’estate cinematografica della città scoperchia il pentolone e attacca l’amministrazione comunale ed il Municipio centro est. Una protesta che si concretizza con la decisione, dopo dieci anni, di chiudere l’arena all’aperto di Villa Croce: «Una scelta sofferta ma necessaria- spiega Giacobbe- di cui sentiranno la mancanza i cittadini che la frequentavano assiduamente. Ma abbiamo dovuto dare un segnale perché gli enti pubblici ci stanno ostacolando». I cinema del centro di Genova si ribellano a quella che definiscono una esperienza culturale non considerata e non incentivata: «Abbiamo voluto dare un segnale a chi non ci considera- prosegue-. Non siamo mai stati coinvolti per gli eventi culturali che sono stati promossi in città in tutto questo tempo. Per la Notte bianca sono stati solo in grado di dirci che, se volevamo, potevamo tenere aperte le sale tutta la notte. Per il festival della scienza coinvolgono i cinema di Milano e Torino e non ci considerano».
Uno sfogo pesante di chi però non ci sta a piangersi addosso e rilancia le proprie iniziative. L’arena estiva si terrà comunque nel nuovo cinema Corallo di Carignano, ma le lamentele sono anche per il Municipio centro est: «Il presidente Siri come prima delibera del suo mandato ha votato un documento contro di noi -racconta Giacobbe-.

Eppure non disturbavamo eccessivamente la popolazione e davamo un servizio alla città. Tra l’altro, grazie ai soldi del nostro affitto Villa Croce riusciva a pagarsi il rifacimento del manto erboso. In qualche modo eravamo doppiamente utili».

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