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"I comunisti mi fischiano? Meno male"

Emilio Fede contestato al congresso del Pdci, ma lui minimizza: "Molti hanno voluto la foto ricordo"

"I comunisti mi fischiano? Meno male"

Milano - Ospite più inatteso non poteva esserci. «Ma è lui?» si domandano i comunisti mentre al Palacongressi di Rimini, accompagnato dal segretario rieletto all’unanimità Oliviero Diliberto, consuma i pochi passi verso le prime file quel tizio che assomiglia a, non può essere!, ma si è proprio, Emilio Fede. Due secondi dopo l’epifania del direttore del Tg4 al congresso nazionale del Pdci, esplode il commento dei militanti: fischi, buuu, insulti, «buffone», forse peggio.
Direttore, ma che ci faceva proprio lei in mezzo a tutti quei comunisti?
«Ero lì perchè mi ha invitato Diliberto. Non sono di quelli che pensano che i comunisti mangino i bambini, e come dessert i giornalisti».
Però l’accoglienza non sembra sia stata delle migliori...
«Sinceramente, sono stato accolto con cortesia da Oliviero Diliberto, mi ha aspettato fuori e poi mi ha fatto entrare in una sala dove c’erano comunisti autentici. Certo non potevo aspettarmi gli applausi. Avrei pensato: ho sbagliato congresso, sono a quello di Forza Italia».
E infatti altro che applausi. Fischi e insulti?
«Ma no, tutte esagerazioni. Una minima contestazione perchè poi al microfono il delegato ha detto che gli ospiti sono sempre ben accetti. Poi ho salutato tutti, hanno voluto farsi anche la foto con me».
La foto?
«Sì, diversi militanti, e militante».
Ammiratrici comuniste?
«Ma non c’entra il problema femminile. Erano comunisti veri, che rimpiangono una classe politica che io ho conosciuto, i Togliatti, i Berlinguer, e che non c’è più».
Adesso non dica che lei è popolare tra i comunisti.
«Certo non è che io sia amatissimo. Però come al solito noi giornalisti esageriamo».
Qualche parolina l’avrà sentita anche lei direttore, no?
«Guardi, forse qualcuno ha detto “ma guarda chi si vede”, “cosa ci fa qua”. Ma sì, magari qualcuno ha anche detto buffone. Ma ha fatto bene a dirlo».
Ha fatto bene?
«Ma si sennò che comunista sarebbe».
Quindi alla fine è orgoglioso di essere stato fischiato?
«Leggo che Maurizio Gasparri parla di un mio atto di coraggio. Lo ringrazio, ma il coraggio è ben altro. Ringrazio anche Diliberto che ha detto del suo rapporto di simpatia, non politica, per me. Tra noi c’è un antico rapporto».
E come è nato?
«Perchè gli ho portato fortuna quando al Tg4, per sbaglio, lo chiamai onorevole. Non lo era ancora, ma lo sarebbe diventato da lì a poco».
Prima volta a un congresso dell’ultrasinistra?
«Non ero mai stato a un congresso del Pdci. Sono stato a quello dei Ds. A quelli di Forza Italia invece non vado perché non ce n’è bisogno, so già tutto».
È vero che aveva avvisato Berlusconi?
«Gli ho detto che sarei andato domenica al congresso del Pdci. E lui mi ha detto “fai bene”».
Dopo il Cavaliere buonista, Fede amico dell’ultrasinistra?
«Ma non è buonismo, è questione di sapere vivere e fare il proprio mestiere.

In fondo non era mica il congresso delle Brigate rosse».

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