I consiglieri lasciano e Lecco si sveglia senza il suo sindaco

LeccoPiù della metà dei consiglieri si dimettono e così cade la giunta. Dai prossimi giorni il Comune di Lecco sarà guidato da un commissario. Le dimissioni di 21 consiglieri, 16 appartenenti alla minoranza del Pd e 5 del Pdl, pone fine al mandato del sindaco leghista Antonella Faggi, alla guida della città lariana dal 2006.
La decisione è stata accolta come un fulmine a ciel sereno, sebbene i rapporti interni all’amministrazione lecchese non fossero dei più rosei da tempo. Sembrerebbe che i problemi siano sorti in seguito ad attriti nati tra il consiglio e la giunta. A Lecco nessuno si stupisce quando si dice che tra il consiglio e gli assessori ci fosse una sorta di guerra clandestina combattuta tra silenzi e accuse d’immobilismo, ma da qui ad arrivare al commissariamento del Comune, in mezzo c’è il mare.
Il consiglio comunale da tempo ormai lanciava accuse alla giunta di totale immobilismo operativo per il territorio. Un esempio? I parcheggi, fondamentali per la cittadinanza ma, dopo 3 anni di governo del territorio, rimasti sulla carta, così come il progetto del porto di Lecco. Stessa musica: un piano pronto da 4 anni, ma i cantieri rimasti in fase di avviamento. Probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e che denuncia un vero e proprio scollamento istituzionale tra la giunta e il consiglio, è legato al caso del tribunale di Lecco. Davanti alla necessità di dover spostare la sede del palazzo di giustizia, la giunta avrebbe operato senza considerare l’aula tanto che, si vocifera, alcuni consiglieri abbiano appreso della decisione dalla stampa locale a frittata già fatta. Con queste premesse il malcontento è presto spiegato. Nel caso del tribunale, a farsi sentire è stato anche l’ordine degli avvocati. Se a questi episodi si aggiungono i rimpasti che hanno portato a cambiare in tre anni di governo ben sei assessori su dieci, è chiaro che nella macchina amministrativa qualcosa non ha funzionato.
A destare stupore è che 5 consiglieri del Pdl abbiamo agito per far crollare l’amministrazione. Davanti a un problema di incomunicabilità tra gli organi, prima di far crollare l’intera amministrazione si sarebbe potuto agire per vie istituzionali. Di fatto due di questi cinque consiglieri, infastiditi dal comportamento della giunta, si erano chiamati fuori da ogni linea politica dettata dalla maggioranza per decidere poi di testa propria. E così è stato, fino alle dimissioni, rassegnate con una lettera che recita: «Preso atto del perdurare della mancanza delle condizioni necessarie ed indispensabili per il corretto funzionamento del consiglio comunale, già da qualche tempo in sofferenza per il sempre più frequente mancato raggiungimento del numero legale per l’espletamento delle proprie funzioni, nonché della incapacità politica e amministrativa di dare esecuzione alle linee programmatiche adottate all’inizio del mandato che ad oggi rimangono pressochè prive di attuazione, anche alla luce dei continui avvicendamenti di cariche all’interno della giunta, rassegna le dimissioni dalla carica di consigliere comunale dirette a conseguire lo scioglimento del consiglio».


L’ultimo atto è stato svolto dal segretario comunale Vincenzo Del Regno che, intorno alle 10 di ieri mattina, è andato in prefettura a rendere conto dell’accaduto. Sospeso il consiglio e sciolta la giunta, la nomina del commissario che guiderà Lecco fino alle elezioni del marzo 2010 è prevista nei prossimi giorni.

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