I conti migliorano ancora ma la manovra del governo frenerà lo sviluppo 2007

Per far gettito aumentate le rendite catastali a scuole, biblioteche, oratori e cliniche. Le preoccupazioni degli analisti di Fitch sul deficit

da Roma

Si riduce di oltre 24 miliardi il fabbisogno del settore statale. Ed ancora una volta a migliorare le condizioni della finanza pubblica sono le entrate, cresciute di 16 miliardi nei primi nove mesi dell’anno. Un risultato, precisa il ministero dell’Economia, determinato anche dal «minore impatto sulla tesoreria statale da parte degli enti decentrati e il perdurare degli effetti del contenimento della spesa delle amministrazioni centrali». Insomma, è l’onda lunga dei provvedimenti varati dal governo Berlusconi. Nel solo mese di settembre, aggiunge via XX Settembre, il disavanzo è stato di 8,1 miliardi contro un risultato di 10,7 miliardi dello stesso mese del 2005.
Sempre ieri è stata resa nota la Relazione previsionale e programmatica. Il documento indica per quest’anno un deficit del 4,8%. E uno al 2,8% nel 2007, grazie agli interventi correttivi contenuti nella Finanziaria. Ma questi interventi avranno effetti depressivi per l’economia. La crescita del pil di quest’anno viene portata all’1,6%. Ma quella del prossimo anno sarà «lievemente inferiore» al livello indicato dal Dpef. Cioè l’economia italiana, anche per colpa della manovra, crescerà meno dell’1,2%. Poi, tornerà a salire - dice il documento del governo - a ritmi dell’1,8% all’anno «giovandosi delle politiche di sviluppo varate dal governo».
Ad appesantire la crescita del 2007 sarà soprattutto la politica fiscale. Le entrate tributarie del prossimo anno arriveranno a 435 miliardi di euro. Il Dpef le bloccava a 417 miliardi. Il livello delle nuove entrate - spiega la Relazione previsionale - non considera gli effetti della sentenza Ue sulla deducibilità dell’Iva per le auto. Una sentenza che pesa sui conti di quest’anno per oltre 18 miliardi. E per tamponarli non sono stati sufficienti i 16 miliardi di maggior gettito, utilizzato per finanziare Anas e Fs.
Al punto che, al netto della sentenza Ue, il deficit di quest’anno sarebbe arrivato al 3,9% del pil. Un livello che, secondo una corrente di pensiero, viene giudicato un po’ elevato. Secondo il Dpef, il deficit 2006 doveva essere pari al 4% del pil. Le maggiori entrate di cassa (e sul fisco fra cassa e competenza la differenza è praticamente nulla) rappresentano un punto di pil. Quindi, il deficit di quest’anno sarebbe dovuto scendere al 3%, al netto delle maggiori spese per infrastrutture. Al punto che fino a qualche giorno fa, fonti ufficiali del ministero dell’Economia dicevano che il deficit di quest’anno sarebbe stato del 3,6%.
La scelta di scaricare interamente la sentenza Ue su quest’anno e alzare il deficit al 4,8% lascia spazio a idee malevole.

Quale potrebbe essere la scelta di «accantonare» le maggiori entrate che comunque affluiscono all’Erario per farle poi emergere nel 2007 sotto forma di gettito aggiuntivo determinato dalle misure contro l’evasione fiscale. Non a caso, nella Finanziaria le misure contro l’evasione fiscale ammontano a 7 miliardi: più o meno gli stessi che potrebbe emergere dalla contabilizzazione del maggior gettito di quest’anno.

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