I costruttori: «Una gara tra tutte le città italiane La free zone alla migliore strategia sostenibile»

Perché non creare una zona franca che abbia come limite territoriale l’area dell’Expo, dove ci sia una fiscalità vantaggiosa per tutte le imprese che legano la loro attività a strategie eco-sostenibili? E, soprattutto, perché non fare una gara tra le varie città per premiare quella con una miglior progettualità? La sfida la lancia il presidente di Assimpresidil Ance, Claudio De Albertis all’assemblea annuale delle associazioni delle imprese edili di Milano, Lodi, Monza e Brianza. «La grande Milano può diventare un porto franco per gli investimenti verso la sostenibilità ambientale ed essere una città eco-positiva - spiega De Albertis -. In questa chiave si giustifica la richiesta del sindaco Moratti di creare una free zone». L’idea è quella di una «urban challenge», una sfida tra aree metropolitane per un uso della fiscalità di vantaggio come leva di sviluppo e rilancio. «Assilmpredil rilancia prendendo esempio da esperienze fatte in Usa mettendo in competizione città per premiare fiscalmente le aree con la migliore progettualità? Raccolgo la sfida - risponde il sindaco Moratti -. Milano sarà felice di competere con le altre realtà e speriamo di vincere». Ricordando che il settore delle imprese rappresenta il 10% del Pil della città, la Moratti ha sottolineato il contributo fondamentale del settore edile. Sul tema della sicurezza del lavoro, ha aggiunto il sindaco, si sta lavorando per raggiungere risultati maggiori con la firma di un protocollo di civiltà dei cantieri per far sì che «Milano sia un esempio di sicurezza. Un modello anche grazie al Pgt innovativo che vuole preservare la ricchezza di questa città che è il territorio, dando più verde, più infrastrutture e più servizi». E sul tema del verde è intervenuto anche il presidente della Provincia, Guido Podestà. «Il Parco Sud non è un totem. Certi adeguamenti sono possibili senza tradire la natura del parco». Per Podestà bisogna consumare meno territorio possibile e riutilizzare le aree dismesse, mentre c’è un’infrastruttura indispensabile: la prosecuzione della tangenziale esterna est con il completamento dell’anello esterno.

Insomma, sul Parco Sud bisogna lavora con serenità senza preconcetti ideologici, per fare in «modo che ci siano strade di penetrazione, piste ciclabili». Questo vale anche per il termovalorizzatore. «A Vienna sono in pieno centro, una posizione idelogica che lo vieti è impropria. Ho chiesto alla Regione di verificare se non ci sono aree fuori dal Parco Sud».

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