I debiti strozzano 500mila nuove coppie

da Roma

Gli italiani riscoprono l’arte d’arrangiarsi con un salto all’indietro di oltre mezzo secolo. Il Rapporto del Censis parla di «revisione strategica dei consumi familiari». Tradotto in termini ordinari significa che le famiglie vanno a fare la spesa negli hard-discount e risparmiano rinunciando magari al marchio più costoso per poi potersi permettere l’ennesimo telefonino di ultima generazione.
Esplode il fenomeno mutui. Quasi due milioni e mezzo di famiglie hanno un mutuo a carico che comporta un esborso medio annuo di 5.500 euro pari a circa il 14 per cento della propria spesa. E poco più di mezzo milione di famiglie sono «in difficoltà» con i debiti. Per 622mila il peso del mutuo è davvero gravoso: fino a 2000 euro mensili che rappresentano il 27 per cento della spesa totale. Non stupisce quindi il boom delle nuove, o meglio delle ritrovate, formule di spesa. Un numero sempre maggiore di consumatori fa ricorso al credito al consumo, passato dai 48 miliardi di euro del 2002 agli oltre 85,6 miliardi di euro del 2006 con un incremento del 78 per cento. Si moltiplicano gli strumenti per integrare le risorse familiari, anche se a debito, come le carte plastificate. Nel 2006 più 11 per cento per le revolving cards, più 36 per le prepagate con oltre 35 milioni di operazioni. Sempre più praticato anche l’acquisto a rate, 35 per cento delle famiglie.

Il 45 per cento di chi paga a rate non potrebbe permettersi in altro modo questi acquisti. Comunque gli italiani non rinunciano a spendere i loro soldi nelle nuove tecnologie: telefonini, computer, accessori. Un mercato che registra più 38 per cento dal 2001 al 2006.

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