I destini incrociati secondo la Ginzburg

La prima edizione italiana portava la firma di Luchino Visconti e in scena recitavano attori doc quali Adriana Asti, Franco Interlenghi e Mariangela Melato. Era il ’69. E al pubblico del teatro San Babila di Milano quella storia di solitudine, amicizia, gelosia e follia al femminile balzò agli occhi e agli orecchi come una pièce fin troppo disarmante e moderna: uno spaccato umano degno di una sensibilità da romanziere. Non è un caso, d’altronde, che L’inserzione di Natalia Ginzburg possa essere considerata, insieme con Ti ho sposato per allegria e L’intervista, tra le migliori opere teatrali della scrittrice piemontese. Ciononostante, non è stata particolarmente frequentata dai registi di casa nostra (ne ricordiamo una ripresa, proprio a cura della compagnia della Asti, risalente ad una decina di anni fa). In questi giorni, ce ne viene proposta una versione piuttosto interessante - repliche al Brancaccino solo fino a domenica - che mette insieme due personalità all’apparenza molto distanti tra loro: nei panni della protagonista troviamo, infatti, Cloris Brosca (noto volto tv, celebre Zingara di RaiUno approdata poi nel cast de I fatti vostri); mentre, a curare la regia dell’allestimento è Marcello Cotugno, serio esponente di quella nuova generazione di teatranti decisi a trattare temi forti con linguaggi altrettanto decisi prediligendo soprattutto la drammaturgia di paternità britannica o statunitense. L’incontro non potrebbe, quindi, che risultare stuzzicante e lo spettacolo (lo produce Khora e vi recitano pure Paolo De Vita e Bianca Nappi) costituisce una bella scommessa.

Imbastita su una trama di relazioni a tre distorte e malate: dopo la separazione da Lorenzo, Teresa mette un annuncio sul giornale per affittare una stanza del suo spazioso appartamento; annuncio cui risponde Elena, giovane studentessa che diventerà la confidente della donna ma che nel contempo si innamorerà di Lorenzo, finendo inesorabilmente vittima della gelosia dell’affittuaria. «Si tratta di un lavoro sulla comunicazione - spiega Cotugno - sul disagio e sull’essere animali egoisti, che è un bene proprio dell’essere umano». Info: 06.47824893.

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