da Salisburgo
Con la mondanità internazionale di sempre e in attesa del 2006, fatidico anno mozartiano, quando verranno proposte tutte e 22 le opere di Wolfango, il Festival di Salisburgo ha preso il via, come la scorsa edizione, con un concerto: quello di Christian Thielemann e dei Wiener Philarmoniker, applauditi ieri in Sala Grande. Un «tutto Richard Strauss» - ne parleremo - con celeberrimi poemi sinfonici (Don Giovanni, Così parlò Zaratustra) e quattro rari Lieder affidati al baritono Thomas Hampson. Prima e rara opera del Festival, in scena domani, è I predestinati (1917) di Franz Schreker, autore che negli anni Venti fu famoso in Austria e Germania. Poi la sua musica non fu più ritenuta al passo coi tempi. Lavvento del nazismo e la morte prematura, nel 1934, completarono loblio. Il nuovo allestimento è di Nikolaus Lehnhoff, maestro concertatore e direttore Kent Nagano. A seguire, Mitridate di Mozart (direttore Marc Minkowski, strumenti «depoca», regia di Günter Kramer), il Flauto magico e Mazepa di Ciaikovskij che Valery Gergiev, lorchestra, il coro e la compagnia di canto del Marinskij di San Pietroburgo propongono in forma di concerto. Cè anche una Traviata nuova di zecca (dal 7 agosto), protagonisti Anna Netrebko, Rolando Villazon e Hampson.
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