I farmaci equivalenti promossi dal 78 per cento degli italiani

I farmaci equivalenti promossi  dal 78 per cento degli italiani

Teva, una delle prime aziende al mondo nel settore farmaceutico,impegnata nel rendere accessibili terapie d'alta qualità attraverso sviluppo, produzione e commercializzazione di farmaci equivalenti e innovativi, specialità farmaceutiche e principi attivi, ha incaricato Doxa di effettuare una ricerca quali-quantitativa sui farmaci quivalenti. Dal sondaggio condotto su un campione tra i 18 e i 64 anni, è emerso che la maggior parte degli italiani ha già sentito parlare dei generici da medici, farmacisti o documentandosi in proprio. Non sorprende, quindi che il 90% degli intervistati , abbia usato questi farmaci almeno una volta e che il 77% ne abbia una buona opinione, tanto da guardare con favore alla loro diffusione.
L'atteggiamento rispetto ai farmaci equivalenti è dunque complessivamente molto positivo: il 78% del campione ritiene che "i generici garantiscano la stessa qualità dei farmaci di marca", soprattutto per la cura di disturbi banali. (manca uno spazio dopo il punto). Inoltre gli equivalenti hanno contributo a calmierare i prezzi e dunque a rendere le cure più accessibili a tutti. Una grande opportunità, dal momento che i generici contengono lo stesso principio attivo del farmaco brand. Un terzo del campione - sottolinea la ricerca Doxa - tuttavia è ancora convinto che siano meno tollerabili perché cambiano gli eccipienti. Anche il medico di famiglia sembra guardare ai farmaci equivalenti con favore: a dirlo è il 44% degli intervistati.


I risultati sono incoraggianti: il 56% è convinto che l'uso dei generici potrà contribuire al contenimento della spesa sanitaria.

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