«Non è vero ma ci credo», titolava una gustosa commedia di Peppino De Filippo. Unopera che ha evidentemente fatto presa sul vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino, a giudicare dalle sue dichiarazioni circa i risultati ottenuti in cinque anni dal governo Marrazzo. Nel corso della presentazione del volume dal titolo «I fatti separati dalle opinioni: storie di 5 anni di governo», ieri allAuditorium (lo stesso dove a luglio Marrazzo presentò il suo patto in 39 punti con le parti sociali contro la crisi economica) Montino ha elencato una lunga lista di presunti successi. Il tentativo è stato di quelli più ambiziosi: convincere i cittadini laziali che è tutto oro quel che luccica. Unautocelebrazione che a, guardar bene, ha più il sapore di un autogol.
«Il lavoro di cinque anni di governo della Regione - ha dichiarato il vicepresidente alla presenza di quasi tutta la giunta regionale - non può essere seppellito sotto la vicenda personale che ha portato alle dimissioni di Marrazzo», additato di fatto come unico responsabile delle magagne che affliggono il Lazio, delle quali si è tuttavia ben guardato di parlare. E giù una sequela di trionfi: lautorizzazione della centrale fotovoltaica di Montalto di Castro, la quale, quando sarà a regime, ha ricordato lassessore allAmbiente Filiberto Zaratti, «produrrà oltre 100 megawatt». Poi i 300 milioni di euro investiti «per la crescita della raccolta differenziata». In evidenza anche il pacchetto anticrisi «che contiene strumenti per favorire lerogazione del credito alle imprese e provvedimenti destinati alle categorie sociali più svantaggiate, come il redito minimo di cittadinanza». Unautocelebrazione che non poteva passare inosservata: «Sono 110 pagine di chiacchiere e aria fritta», ha commentato Alfredo Pallone, europarlamentare e vicecoordinatore del Pdl Lazio, sconfessando uno per uno i temi affrontati dal centrosinistra laziale. Sullemergenza rifiuti, per Pallone il presunto merito di Marrazzo sarebbe stato «quello di chiudere le discariche, puntando su un piano utopistico basato su percentuali di raccolta differenziata impossibili da attuare». Sulla crisi economica e occupazionale, i problemi irrisolti non sarebbero da meno: «Questa maggioranza - ha continuato lesponente del Pdl - ha adottato misure risibili e totalmente insufficienti. Il risultato è che le piccole e medie imprese laziali stanno chiudendo, senza che nessuno abbia alzato un dito». Ma lapice del fallimento, per Pallone, è ovviamente la sanità: «Non sono stati approvati né il piano sanitario né quello sulla rete ospedaliera - ha ricordato - non sono state fette riforme e si è perso solo tempo a sbandierare tagli a consulenze mai realmente effettuati, oltre a lottizzare ogni posto di potere».
Sulla sanità dure critiche anche dal consigliere del Pdl Romolo Del Balzo: «I contribuenti - ha osservato - hanno contemporaneamente perso ambulatori, servizi, reparti o interi ospedali, anche nella stessa Capitale, mentre continuano i disagi per le liste dattesa.
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