I finti poveri che i soldi li hanno in azienda

Ci sono redditi e redditi. Ci sono numeri e numeri. Prendi Nanni Moretti: 71.843 euro lordi dichiarati. Nanni Moretti, il regista della Stanza del figlio, di Palombella Rossa, di Aprile, il protagonista di Caos Calmo. Attore, cineasta, produttore. Settantunomila euro lordi possono essere considerati pochi per uno come lui. E forse lo sono. Così come i 28mila di Gabriele Muccino, il giovane talento del cinema italiano. I numeri scorrono su internet, dicono che il 54,07% degli italiani dichiara un reddito inferiore ai 15mila euro l’anno. Ma se questo non sorprende, ciò che fa discutere è il reddito di alcuni personaggi famosi. Voci, chiacchiere, dicerie. Sospetti. La pubblicazione on line dei 730 e dei 740 del 2005 di tutti i contribuenti italiani rischia di scatenare una pericolosa quanto, forse, infondata caccia alle streghe. Perché sarà pur vero che nel nostro Paese di persone che nascondono all’erario parte dei loro redditi ce ne sia in abbondanza, ma non è affatto detto che dagli elenchi pubblicati l’altro giorno dall’Agenzia delle Entrate si può stabilire chi sia evasore e chi no.
I dati pubblicati si riferiscono, infatti, ai soli redditi delle persone fisiche, senza dare alcuna indicazione sui redditi di impresa. Il che vuol dire che tutti i guadagni che i vari imprenditori ottengono grazie alle performance delle loro aziende (e per molti magnati, manager e professionisti è questa la principale fonte di reddito) non sono computati.
Quindi, prima di avvelenarsi l’animo pensando al fatto che un personaggio celebre e icona della sinistra italiana come Nanni Moretti non dichiari gran parte dei suoi introiti, occorre ricordare che il signor Moretti Giovanni detto Nanni possiede un cinema e una casa di produzione (con la quale finanzia le produzioni delle sue pellicole). Ecco, tutti i proventi derivanti da queste due attività non sono presenti negli elenchi diffusi. L’ammontare di queste voci di entrata e le relative imposte sono conoscenza esclusiva, fino alla prossima pubblicazione, di Nanni Moretti e dell’erario.
Moltissimi i casi analoghi a quelli del regista romano: chissà in quanti, spulciando il web alla ricerca del reddito del titolare della propria azienda o del vicino di casa con l’impresa edile e la fuoriserie parcheggiata in cortile avranno pensato: «Guarda lì, l’evasore spudorato». Ora, magari avranno anche azzeccato la «diagnosi».

Ma sarà stato un puro caso. Persino il viceministro Vincenzo Visco potrebbe avere altri redditi perché ha uno studio privato. Così i suoi 130mila euro e rotti che a qualcuno avranno fatto alzare il sopracciglio non raccontano tutto.

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