A ottobre lindustria italiana del risparmio gestito ha accusato un altro rosso da 5,8 miliardi: è quanto mostrano i dati preliminari forniti da Assogestioni, lassociazione del settore. La frenata dello scorso mese allarga così a 23 miliardi il «disavanzo» accusato dallindustria dei fondi dallinizio dellanno. In particolare, le gestioni collettive hanno segnato un passivo di 4,8 miliardi, mentre il saldo delle gestioni di portafoglio è stato negativo per un miliardo.
Dati positivi si registrano per la raccolta dei mandati istituzionali, pari a quasi 400 milioni, e per i fondi chiusi, che archiviano il mese con 347 milioni. Grazie allattività di gestione gli asset manager arrivano a cogliere opportunità che, nonostante i deflussi, garantiscono la stabilità del patrimonio a 958 miliardi. Pressoché equa la ripartizione degli asset tra gestioni di portafoglio (51%) e gestioni collettive (49%). Al 31 ottobre sono oltre 270 miliardi gli asset investiti in fondi comuni aperti di diritto estero. Ai fondi italiani spetta, invece, la gestione di 161 miliardi, il restante 37% del patrimonio. Per quanto riguarda i fondi aperti, anche in ottobre nessuna categoria è riuscita a chiudere con un saldo di raccolta positiva.
In particolare, i fondi monetari chiudono il mese con una raccolta netta negativa per 2,1 miliardi , i fondi obbligazionari a -1,7 miliardi, i flessibili a -579 milioni, i bilanciati a -340 milioni, gli hedge fund a -181 milioni e gli azionari a -172 milioni.
Nonostante questi deflussi mensili, i fondi obbligazionari continuano a mantenere la quota maggiore di mercato (43,1%), seguiti dai fondi azionari (21,4%), dai flessibili (15,0%), dai fondi monetari (11,9%) e dai bilanciati (4,9 per cento).
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