Enrico Lagattolla
«Serve un esame di coscienza, e a loro interessa lanciare messaggi elettorali. Ma un conto è fare calcoli per guadagnare voti, altra cosa operare per il bene della città». Lui è Roberto Predolin, assessore al Commercio del Comune di Milano. «Loro», invece, «quelli della Lega».
Il tutto, allindomani delle dichiarazioni al fiele di Massimiliano Orsatti e Matteo Salvini, segretario provinciale e capogruppo a Palazzo Marino del Carroccio, seguite alla scoperta di una banca clandestina cinese. «Una sconfitta per chi predica lintegrazione», avevano detto. E poi, «che il Comune interrompa i finanziamenti» del «progetto Chinatown»: quei 300mila euro che, a suo tempo, Orsatti definì «uno scandalo».
E il giorno dopo, Predolin risponde. «Quel finanziamento è una goccia nel mare, ma è necessario per recuperare la componente onesta della comunità cinese. Ed è su questa che dobbiamo fare leva».
Soprattutto, «non bisogna generalizzare». «Sappiamo tutti che nel quartiere esistono organizzazioni criminali, ma la comunità è radicata e stratificata. Dobbiamo favorirne lintegrazione, evitando che finisca nelle mani delle mafie italiane che sono comunque coinvolte».
Non ci sta, lassessore.
«I fondi alla comunità necessari allintegrazione»
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