LAsef è lunica azienda del Comune in attivo e lopposizione sbraita. Tutto capovolto? No, il problema sta nei conti. Perché facendo la traduzione simultanea da capitoli di bilancio, dare e avere, si può dire che i genovesi pagano i funerali pubblici più cari dItalia per consentire alla società di giocare in Borsa e far pagare le tasse al Comune.
È di qualche giorno fa la stima che lAzienda servizi funebri di Genova è in assoluto la meno conveniente dItalia, al punto che per le esequie è più economico rivolgersi ai privati. Fin qui, potrebbe trattarsi di scelta di mercato. Il fatto è che con tariffe del 35 per cento superiori alle altre città italiane (stima «Help Consumatori») lAsef ha un bilancio in attivo. Altro punto a suo favore? Sì, certo, se non fosse che gli utili non sono una boccata dossigeno per le casse del Comune, dalle quali, piuttosto, lazienda continua a succhiare risorse, nonostante, appunto, i conti positivi.
I «numeri» li danno due consiglieri di Forza Italia che hanno fatto le pulci al bilancio consuntivo 2006. Giuseppe Costa osserva che lAsef ha pagato qualcosa come 492.748 euro di tasse, di imposta sul reddito di esercizio. «Perché allora chiedere al Comune di Genova di pagare ogni anno un milione e 33mila euro per compiti istituzionali, cioè per la pulizia degli obitori e per le spese di polizia mortuaria, oltre a 200mila euro per i funerali sociali? - incalza Costa -. Se hanno conti in attivo, facciano risparmiare questi soldi al Comune, e contemporaneamente avranno meno tasse da pagare». Alberto Gagliardi va oltre e contesta anche gli incassi. «Troppo basso il risultato economico che, a fronte di 12 milioni e 352mila euro di incassi, si ferma a 656mila euro - fa notare lex sottosegretario azzurro -. Ma soprattutto lo scorso anno Asef ha comprato Cct e obbligazioni della Carige per 2 milioni e 200mila euro, vendendo per contro titoli per 1 milione e 600mila euro.
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