Monica Bottino
Certamente vivere a Genova non è economico, ma forse morire lo è anche di meno. Lo conferma una ricerca di Help consumatori, agenzia on line dedicata ai consumi che ha messo a confronto le tariffe dei servizi funebri di otto grandi città. E se Genova si attesta al terzo posto dopo Milano e Torino con una cifra media di 2.700 euro, il fatto più significativo riguarda la sproporzione tra le tariffe «comunali» e quelle applicate dai privati. Nei Comuni che prevedono i servizi (tutti tranne Bari e Lecce), infatti, il costo non supera i 1000 euro, fatta eccezione per Genova dove l'Azienda Servizi Funebri municipalizzata che agisce per nome e per conto del Comune applica tariffe pari a quelle di un privato (2000 euro).
I prezzi rilevati da Help si riferiscono ad un servizio all inclusive comprensivo di: trasporto della salma, pratiche per la tumulazione, feretro in legno massello, bara in legno di noce, zinco interno, valvola zorsol, suggello a fuoco, imbottitura feretro in raso, cofano di fiori, competenze d'agenzia e certificati di morte. Sono escluse le tasse cimiteriali comunali che variano da un minimo di 100 euro ad un massimo di 300 euro e il costo per il lavoro del marmista. L'inchiesta è stata divulgata per la ricorrenza del 2 novembre, tempo dedicato al ricordo dei defunti. Già da oggi e fino a giovedì prossimo, tutti i cimiteri cittadini resteranno aperti dalle 7.30 alle 17, ma mezz'ora prima della chiusura, alle 16.30, non sarà più consentito l'ingresso. In tutto questo periodo visto il notevole flusso di visitatori, in tutti i cimiteri cittadini è vietato l'ingresso alle auto private. Fanno eccezione le auto di disabili e quelle di chi ha compiuto l'ottantesimo anno di età che potranno accedere nei cimiteri nella fascia oraria 12. 30-13.30, previa verifica dei requisiti per l'accesso da parte dei dipendenti agli ingressi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.