«State prendendo un abbaglio». Il cuore di mamma vince anche contro le accurate indagini dei carabinieri. Succede a Spotorno dove un gruppo di adolescenti è stato fermato dai militari per aver devastato le aule della scuola media di via Verdi. Colti quasi in flagrante, mentre fuggivano dallistituto nel cuore della notte.
Distrutti computer, fotocopiatrici, stampanti. Pareti imbrattate con bombolette spray (bestemmie ed altre scritte volgari il tema dei «writers»), estintori scaricati spruzzandone la schiuma sui pavimenti. Un raid vandalico in piena regola del quale i carabinieri di Spotorno hanno accusato cinque minorenni: due dodicenni, un quattordicenne e due quindicenni, villeggianti e residenti a Genova e Milano. Gli uomini dellarma gli hanno fermati domenica scorsa, poco dopo mezzanotte, proprio a pochi metri dalla scuola mentre fuggivano e, dopo averli bloccati e portati dentro allistituto danneggiato, hanno anche notato come le impronte delle scarpe (lasciate per la polvere dellestintore), riproducessero fedelmente la suola delle loro calzature. Unaccusa, quella dei carabinieri, che ha quindi più di un fondamento. Da qui lidentificazione ed il fermo dei giovani e la chiamata ai genitori perché si presentassero in caserma a «recuperare» i figli.
La sorpresa per il comandante della Compagnia Orlando Pilutti e per i suoi uomini è arrivata proprio allarrivo dei genitori che hanno cominciato ad accusare il lavoro dei carabinieri: «I nostri figli dei vandali? Sono degli angioletti. Non sono stati loro», «Cercate altrove, vi state sbagliando» e ancora «non si possono mettere alla gogna degli adolescenti» fino allaccusa di «averci svegliato nel cuore della notte per nulla».
Frasi che anno lasciato di stucco i militari di Spotorno come spiega Orlando Pilutti: «La nostra amarezza in questo momento non è tanto per il comportamento dei figli quanto per quello dei genitori- replica lufficiale dellArma-. In questa vicenda non è stato preso alcun abbaglio, abbiamo agito nella massima correttezza e legalità». Per il comandante il comportamento dei genitori è stato «quantomeno curioso». «Non per dare giudizi ma onestamente mi sembra il contrario dellatteggiamento educativo che i genitori dovrebbero avere con i figli- spiega-. Non abbiamo alcun dubbio sulla loro responsabilità perché le impronte che sono state raccolte corrispondono alle scarpe indossate dai ragazzi.
Ora dei cinque, i due più grandi sono stati denunciati a piede libero e il loro fascicolo trasmesso al tribunale dei Minori di Genova, mentre i due dodicenni sono rientrati a casa senza provvedimenti restrittivi.
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