PordenoneDura la vita dei nonni-vigili. Nessun compenso, neanche rimborsi spese, in più si prendono anche gli insulti. Alcuni volontari, disgustati, hanno presentato le dimissioni. Accade a Roveredo in Piano, paese di 5800 abitanti vicino a Pordenone e alla base militare di Aviano, ma il fenomeno è in crescita in altri centri del Friuli Venezia Giulia.
Mario Florian, 67 anni, ex operaio in fabbrica, da 9 in pensione, coordina la decina di volontari di Roveredo, fra i quali anche la moglie Caterina, 60enne. «Nel 2004 - racconta -, è nato questo progetto per la sicurezza, in collaborazione con la Provincia. Siamo volontari di vigilanza».
Sabato il comandante della Polizia municipale di Pordenone, Arrigo Buranel, durante la festa per il 138° anniversario della fondazione, ha denunciato quel che vi accade.
«L'aveva già fatto altre volte, in maniera meno esplicita, stavolta speriamo che basti a far cambiare la mentalità dei cittadini. C'è gente che è contenta di vederci in azione, probabilmente la maggioranza, ad altri rompiamo le scatole. Se uno parcheggia male, è chiaro che crea un disagio alla collettività, i nostri rilievi non vengono digeriti».
Anche perché non potete redigere contravvenzioni.
«Non abbiamo nessun potere risolutivo, di conseguenza quando ravvisiamo un'infrazione invitiamo il colpevole con le buone maniere a porvi rimedio. Sarebbe meglio che spostasse la macchina, perché sta andando contro la legge».
Tante volte le risposte sono stizzite.
«Cosa volete? Tanto non contate niente, non potete farci niente. A quel punto se in zona c'è un vigile, lo contattiamo, interviene lui e a quel punto è il pubblico ufficiale che riesce a far rispettare le regole. Cerchiamo di aiutare le persone, soprattutto i portatori di handicap ci vogliono bene, invece di raccogliere soddisfazioni, ringraziamenti, riceviamo critiche e spesso offese».
Qualche esempio concreto?
«Una mattina mi trovavo davanti al polo scolastico elementare, un genitore è arrivato in Porsche, all'ultimo momento. È andato contromano a sinistra, ha parcheggiato sulle strisce pedonali davanti al cancello. Io l'ho invitato a spostare la macchina dall'altra parte, visto che i bambini lì non riuscivano più ad attraversare».
Quello le ha risposto con una scrollata di spalle.
«Allora io ho avvertito la vigilessa, ha pensato lei a fargli la romanzina, non so neanche se l'abbia multato».
Qualche minuto più tardi ha reincontrato l'autista della Porsche.
«Mi ero allontanato, per evitare di sovrappormi al lavoro della stessa vigilessa, quello si è avvicinato con arroganza: È contento di aver fatto la spia? Si sente un eroe?. Frasi all'ordine del giorno, che ci mortificano».
Anche perché siete totalmente volontari.
«Anzi, paghiamo di tasca nostra la benzina per arrivare sul posto e le telefonate ogni volta che il problema va oltre le nostre possibilità e invitiamo la polizia municipale a intervenire».
Qualche risultato però l'avete ottenuto.
«Abbiamo quasi azzerato la piccola criminalità, prima c'erano bande di giovani che facevano di tutto.
Che hanno poteri superiori e grazie a quelli riescono a farsi rispettare più facilmente.
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