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I ghisa chiedono i documenti. E i maranza li aggrediscono

Nonostante in città sia in atto la sperimentazione con il taser che scadrà il 31 dicembre, in quel momento gli agenti ne erano provvisti

I ghisa chiedono i documenti. E i maranza li aggrediscono
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Aggrediti dai maranza. È quanto è successo nella notte tra sabato e domenica ai ghisa sui Navigli una delle zone più calde della movida. Verso l'1,30 di notte mentre una pattuglia passa lungo viale Gorizia, a due passi dalla Darsena, si accorge che tre ragazzi egiziani stanno aizzando il loro cane contro le persone di passaggio. Sadico passatempo. I vigili si fermano e chiedono loro i documenti. I ragazzi li insultano, si agitano, urlano e comunque si rifiutano. Hanno circa vent'anni e arrivano da piazzale Selinunte, cuore degradato del quartiere San Siro. Uno dei tre che ha un cane al guinzaglio, scappa con l'animale e si dilegua, mentre gli altri due ingaggiano un corpo a corpo con i ghisa, mentre arrivano le pattuglie a rinforzo. Un agente viene colpito con un pugno allo zigomo e con una bottigliata alla gamba, un altro viene bloccato a terra e nella colluttazione si frattura l'omero, probabilmente per una violenta gomitata di uno dei due maranza. Per lui la prognosi è di 35 giorni. A quel punto un aggressore scappa e si arrampica su un albero che cresce in una proprietà privata: i vigili lo rincorrono, riescono a farlo scendere e lo arrestano. Arrestato anche l'altro egiziano. Si cerca il terzo con il cane.

Nonostante in città sia in atto la sperimentazione con il taser che scadrà il 31 dicembre, in quel momento gli agenti ne erano provvisti perché in dotazione di chi ha seguito il corso di formazione, ci sono solo due pistole elettriche nei turni del mattino e del pomeriggio. Non è previsto che ne siano dotati anche di sera e di notte dalle 17,30 alle 7,30 del mattino seguente quando forse potrebbero essere utili, sia per l'esiguo numero delle pistole elettriche a disposizione (sei in tutto) sia per la normativa sulle armerie.

Secondo i vigili però "il taser avrebbe potuto evitare la colluttazione, come si è visto in più di

un'occasione in questi mesi di test - spiega Daniele Vincini, segretario del Sulpm - come effetto deterrente". Secondo il Comando dei vigili, invece, in una colluttazione del genere probabilmente non sarebbe stato utile.

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