I giocolieri, i bimbi e la magia del bene

(...) Ma, nello spirito, ci sta tutto: perchè la festa di Quinto era studiata anche per far giocare insieme nonni e nipoti. Il che, dal tombolone ai vecchi giochi in legno, ha funzionato alla perfezione.
Hanno funzionato benissimo - lo dico da spettatore e da papà, prima ancora che da giornalista - soprattutto i giocolieri di Brà e di Cuneo: bravi, ironici, divertenti, capaci di attirare l’attenzione di grandi e piccoli, senza limiti di età. Verrebbe da dire, di gente «dell’età libera». Insomma, davvero una bella iniziativa. Che, non a caso, nasce dalla Fondazione e non dal Comune, dove l’assessorato alla Cultura di Andrea Ranieri è clamorosamente inaduegato, nonostante tutti i rinforzi di consulenza che Marta amorevolmente gli affianca.
Presto, si raddoppierà: la Festa dello Sport, di cui il vicepresidente della Fondazione Pierluigi Vinai è contemporaneamente la mamma, il papà e la levatrice, di cui stiamo parlando in questi giorni e di cui ancora parleremo, è sicuramente una delle iniziative genovesi più belle dell’anno, qualcosa che riconcilia con in piacere di stare in piazza e per strada. E quest’anno ingrassa, un po’ come Pierluigi, in un’area che andrà da piazza Matteotti all’Expò. Come faccio a dire con così tanta sicurezza che è così bella? Semplice: i miei figli Federico, Francesco e Filippo, è dall’anno scorso che mi chiedono quando possono tornarci e quando ricomincia. Essendo arduo spiegare loro il concetto di «appuntamento annuale», finalmente ci siamo e per qualche giorno non dovrò rispondere alla domanda.
Il resto, avete iniziato a leggerlo e lo leggerete in questi giorni. Stiamo dedicando una serie di pagine alle iniziative nel mondo del volontariato e del sociale della Fondazione Carige. Ma non solo: anche di tante altre realtà che lavorano per il bene comune, senza chiedere nulla, se non un po’ di ascolto.
Sono storie bellissime, storie di iniziative positive, storie che di solito non hanno diritto di cittadinanza sui giornali.

Storie che la Fondazione Carige ci ha aiutato a raccontare (anche quelle che non la riguardano direttamente) e ci tengo a ringraziare pubblicamente per questo. Sono vere e proprie «pagine del bene». Non ho mai pubblicato qualcosa tanto volentieri.