I giudici: «L’elettrosmog in Italia non è reato» Assolta Radio Vaticana

Due anni dopo, l’appello ribalta la sentenza di primo grado

I giudici: «L’elettrosmog in Italia non è reato» Assolta Radio Vaticana

da Roma

La Corte d’Appello ha stabilito che Radio Vaticana è innocente. Ieri i giudici di secondo grado, a due anni da quella che fu ritenuta una sentenza storica, hanno ribaltato le carte in tavola sulla questione legata al presunto inquinamento elettromagnetico provocato dall’emittente a Cesano, a nord della capitale. Padre Pasquale Borgomeo, direttore generale della radio e il cardinale Roberto Tucci, ex presidente del comitato di gestione, sono stati assolti dall’accusa di getto pericoloso di cose, perché il fatto contestato non è previsto dalla legge.
La vicenda è iniziata sette anni fa quando i cittadini di Cesano depositarono alcune denunce lamentando molestie legate a citofoni, lampadari e altri elettrodomestici che si trasformavano in duplicatori del segnale di Radio Vaticana nonché di conversazioni telefoniche scandite dalle recite del rosario. Poi arrivarono gli esposti da parte di chi segnalava malattie provocate dal superamento dei limiti di emissione delle onde elettromagnetiche. La sentenza è arrivata solamente il 9 maggio 2005 quando i due imputati sono stati condannati a dieci giorni di arresto con sospensione condizionale della pena. Costantino Pacifici, invece, uno dei responsabili tecnici dell’emittente, venne assolto per non aver commesso il fatto.
Oggi la decisione della Corte d’Appello recepisce le argomentazioni dei difensori degli imputati, gli avvocati Franco Coppi (Borgomeo) e Marcello Melandri ed Eugenio Pacelli (Tucci) che sostenevano che nel reato di getto pericoloso non rientrano le onde elettromagnetiche. Il sostituto procuratore generale, Vittorio Lombardi, invece chiedeva il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione, mentre il rappresentante dell’accusa, Vittorio Lombardi, aveva invocato il riconoscimento della sussistenza del reato di getto pericoloso di cose, anche se coperto da prescrizione. Ma al termine dell’udienza ha fatto sapere che non ricorrerà in Cassazione.
Di diverso avviso i comitati e le associazioni che si erano battute contro Radio Vaticana. Un altro fascicolo pende ora sul futuro dell’emittente. È quello aperto dalla Procura di Roma sulle conseguenze del presunto inquinamento elettromagnetico nel quale si ipotizza il reato di omicidio colposo. Gli stessi Borgomeo e Tucci compaiono tra gli imputati.

Proprio in questi giorni è in corso una perizia epidemiologica, disposta dal gip Zaira Secchi, per verificare se sussista un nesso di causalità tra le morti di leucemia, 19 a Cesano e dintorni, e le onde elettromagnetiche.

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