Stefano Zurlo
da Milano
Per la Cassazione rappresentavano Al Qaida in Italia. Secondo i giudici italiani arruolavano volontari da spedire in Afghanistan, Tunisia, Algeria. Ora, grazie allindulto, sono liberi. Abdelhalim Ramadna, Benattia Nabil, Ben Heni Lased appartenevano alla cellula lombarda del gruppo Salafita per la predicazione e il combattimento ed erano stati arrestati alla fine del 2001 nel corso delle prime frenetiche indagini dopo lo shock dell11 settembre.
Ma proprio un doppio scivolone del legislatore ha permesso al terzetto di ridurre i danni e di lasciare inaspettatamente la cella a tempo record. Allepoca infatti non esisteva ancora il reato di terrorismo internazionale, poi introdotto a razzo dal Parlamento, e così i presunti membri del gruppo erano stati giudicati per altri reati, meno gravi. In particolare per lassociazione a delinquere finalizzata alla contraffazione e ricettazione di documenti e al favoreggiamento dellimmigrazione clandestina.
Le pene, inevitabilmente, erano state più miti. Ramadna era stato condannato in appello a 7 anni e 9 mesi, Beni Heni Lased non aveva nemmeno fatto ricorso contro la sentenza del tribunale che gli aveva dato sei anni. Una pena analoga era toccata a Benattia Nabil.
Ora il secondo colpo di scena che provoca inquietudine fra le forze dellordine e gli investigatori. Nel calderone dellindulto sono rientrati anche i detenuti che stavano in carcere per associazione a delinquere con finalità di terrorismo. Proprio come i salafiti. Secondo autorevoli esperti nella lotta ad Al Qaida ed al network del terrore, nella fretta, le Camere si sono dimenticate di questa tipologia e non hanno provveduto allesclusione di quegli illeciti commessi con finalità di terrorismo. In pratica, una spia che segnalava, nella vecchia legislazione, il terrorismo internazionale.
Presto altri membri del gruppo potrebbero essere rimessi in libertà, a cominciare dal numero uno, il tunisino Essid Ben Khemais.
E lunica soluzione per la sicurezza nazionale ora è lespulsione. Ramadna, factotum dellimam di viale Jenner a Milano, si trova già nel Centro di permanenza temporanea di Trapani. Ben Heni Lased, invece, è stato in queste ore protagonista di un pasticcio internazionale fra la Germania e lItalia. Appena uscito dal carcere, è stato imbarcato su un aereo con destinazione Monaco di Baviera. In Germania, infatti, il tunisino aveva ottenuto a suo tempo lo status di rifugiato politico. Ma questa volta i tedeschi non sono andati per il sottile e lhanno rispedito indietro. A questo punto pure lui verrà espulso. E lo stesso destino dovrebbe seguire anche lultimo componente della cellula.
Insomma, i tre sono stati giudicati con una legislazione inadeguata, come dimostra lintroduzione del reato di terrorismo internazionale; in precedenza infatti lorganizzare attentati in Afghanistan o in Irak non era reato, ma si poteva procedere solo per illeciti satellite come la ricettazione di passaporti o il favoreggiamento dellimmigrazione clandestina. Ora non si è tenuto conto del contesto in cui erano maturate le condanne dei salafiti.
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