Antonino Torre
I Granatieri di Sardegna, che vantano la storia più antica dellEsercito Italiano e degli eserciti europei, perché furono costituiti come reggimento dordinanza nel 1659, costituiscono, dal 1902, le truppe di presidio della Capitale. Essi, nei prossimi mesi, saranno impegnati nelle operazioni di pace (peace keeping) in Kosovo. Questi soldati delite, a tutti noti per la loro alta statura e luso, nelle attività di rappresentanza, delle uniformi di tipo risorgimentale con il classico «cappellone a pelo», non sono nuovi allimpiego fuori dei confini nazionali. Smessa luniforme da rappresentanza e indossata la tuta da combattimento, infatti, hanno già operato, tenendo alto il prestigio italiano, in Somalia nel 1993, in Bosnia nel 1997, in Albania nel 2000 e nello stesso Kosovo nel 1001. Questa volta, il comando di reggimento, due battaglioni Granatieri, con il rinforzo di uno squadrone del reggimento «Lancieri di Montebello» e di una batteria del 33° reggimento di artiglieria «Acqui», reggimenti questi ultimi sempre della brigata Granatieri, costituiranno un gruppo di manovra, denominato «Aquila», alle dipendenze della brigata internazionale «West», nellambito delloperazione Nato in Kosovo. La forza complessiva impegnata nel Kosovo dai granatieri raggiungerà circa 800 unità e nella sede di Roma e di Spoleto resteranno circa 600 unità, perfettamente in grado di far fronte ai compiti presidiari. Il comando del gruppo di manovra, retto dal colonnello Attilio Monaco, comandante del 1° reggimento granatieri, sarà dislocato a Belopoje, una località vicina alla città di Pec, mentre i reparti dovranno presidiare alcune zone del Kosovo in concorso con quelli delle altre nazionalità che partecipano alloperazione «Joint Guardian».
Il piano dimmissione nel teatro delle operazioni prevede un movimento progressivo per aliquote che, iniziato il giorno 9 luglio scorso, sarà completato il 26 dello stesso mese. I Granatieri di Sardegna, che vanno a sostituire i Bersaglieri del 6° reggimento, resteranno in Kosovo per un periodo di sei mesi.
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