di Prima della condanna in tribunale, il nostro codice prevede larresto del sospettato (non colpevole fino a prova contraria) soltanto nel caso in cui si verifichi una di queste tre circostanze: il pericolo concreto di fuga, il rischio dinquinamento delle prove, la probabilità che il sospettato compia altri reati. Il carcere preventivo è la forma di pressione psicologica più forte, seconda soltanto alla tortura: con cui condivide, del resto, laspetto cruciale, e il più terribile: essere completamente alla mercé degli altri, dipendere interamente da loro, cessare di esistere. Non stupisce dunque se il nostro codice imponga il carcere prima del processo soltanto in casi eccezionali e socialmente pericolosi. I due parlamentari del Pdl di cui la Procura di Napoli ha chiesto larresto - lex colonnello della Guardia di Finanza Marco Milanese e lex magistrato Alfonso Papa: guarda caso, due «tecnici» della società civile prestati alla politica - come si usa dire e fare da un po danni - non meritano certo gli applausi, ma neppure il carcere. Non fuggiranno, proprio perché sono parlamentari (e, se proprio lo si vuole, si può ritirar loro il passaporto); molto difficilmente inquineranno le prove, perché ormai sanno di essere osservati e intercettati (e del resto, di prove dovrebbero già essercene a sufficienza, se addirittura se ne chiede larresto!); infine, non commetteranno di nuovo i reati di cui sono accusati perché linchiesta, per il solo fatto di essere diventata pubblica, ne ha bruciato le presunte virtù intermediatorie e affaristiche. Lo stesso vale per Alberto Tedesco, il senatore del Pd implicato nello scandalo della sanità in Puglia, e sul quale pende unanaloga richiesta darresto.
Se dunque i pubblici ministeri campani e pugliesi chiedono di ammanettare tre parlamentari, non è perché la legge è uguale per tutti, ma perché i parlamentari, ai loro occhi, sono meno uguali degli altri. Questopinione può valere per ciascuno di noi, fuorché per i giudici. Ai cittadini, agli elettori, ai giornalisti, al parroco, ai parenti e alle mogli è consentito indignarsi, scandalizzarsi, invocare giustizia sommaria e minacciare lo sciopero del voto. Siamo in democrazia, tutti possono esprimersi. Tutti, tranne i magistrati: il loro ruolo arbitrale impone una rigorosa impassibilità, di fronte al ladro di una mela come di fronte allo stupratore, di fronte allextracomunitario come di fronte al politico. Il magistrato è lunico in terra ai cui occhi dobbiamo essere tutti uguali. Se dunque per lopinione pubblica anche lombra del sospetto è censurabile in un politico, per il magistrato vale linverso: soltanto il rigoroso (e silenzioso) rispetto delle procedure è garanzia della «moralità» del suo lavoro.
«Questione morale», «partito degli onesti» sono espressioni particolarmente odiose, perché introducono nella politica una categoria morale (spacciandola per giuridica) che inesorabilmente finisce col corrodere le fondamenta dello Stato liberale di diritto. Non esistono né persone né comportamenti «onesti», se non di fronte al proprio padre confessore. La sfera pubblica è governata dalle leggi, le quali a loro volta sono legittime soltanto se non violano i diritti naturali delluomo. Chi viene accusato di infrangere le leggi, ha diritto ad un giusto processo. Punto. Fine. Che centra la morale, che centra lonestà? La sproporzione fra i reati contestati e la richiesta di carcerazione preventiva per Papa, Milanese e Tedesco suggerisce che i giudici vogliano farsi interpreti, come già è accaduto in passato, di una presunta «questione morale» che renderebbe la politica impresentabile, e dunque illegittima; e che i parlamentari di destra, di sinistra e di centro che sapprestano ad approvare quella richiesta sperino così di arginare con improbabili «partiti degli onesti» il nuovo tsunami antipolitico che si vede distintamente avanzare allorizzonte. Ma non è mandando in galera prima del processo tre di loro che i nostri deputati si salveranno dalla grande onda. La classe politica italiana, ancorché sgangherata, debole e inefficiente, ha al suo interno le forze e le personalità per rinnovarsi, a destra come a sinistra. Nuovi leader si affacciano sulla scena.
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