Difficile calcolare quanto vale una vita. Ci hanno provato i giudici di mezzo mondo, fissando più o meno contestabili risarcimenti per incidenti, errori medici, sentenze sbagliate, lesioni gravi. Ma la vita di un kamikaze un prezzo ce l'ha, netto, calcolabile come in un sanguinario menu al ristorante.
A rivelare che pecunia non olet anche nel mondo islamico è il solito Wikileaks. Per il sito di contro-informazione gestito dall'ormai milionario australiano Julian Assange, il «salario ordinario» del kamikaze targato al Qaida in Afghanistan era, nel 2006, di «50.000-100.000 dollari», ma poteva arrivare fino a «un milione di dollari». Inoltre, un esperto di Ied, gli ordigni esplosivi artigianali che hanno causato il maggior numero di vittime tra i militari Isaf dall'inizio del conflitto, poteva addirittura «ricevere in regalo da Osama Bin Laden in persona» una donna «in moglie». Lo si legge nei dispacci militari statunitensi da Iraq ed Afghanistan resi noti da Wikileaks nel 2010.
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