I lettori si autodenunciano: «La Rai? Non pago da anni»

L’esercito «No canone» si infoltisce: anche ieri il «Giornale» ha ricevuto migliaia di adesioni e il tetto si è ora spostato a 14mila firme. I lettori insomma non si stancano di mostrare tutto il loro disappunto sul livello della nostra tv di Stato e l’occasione di scrivere (in molti casi anche per sfogare una rabbia cronica accumulata da anni) si trasforma in un’opportunità per fare una sorta di «outing» e autodenunciare la propria defezione dalla schiera dei contribuenti. Sono in tanti ad ammettere infatti di non pagare più da tempo, proprio per il disgusto da questo modo di fare informazione e televisione. Tra i tanti, sono molti anche gli ex elettori di sinistra oggi a pieno titolo convertiti allo schieramento di centro destra e spesso i più feroci nelle critiche contro il «campione della sinistra» Michele Santoro. Tuttavia, non solo mail. C’è anche chi prende carta e penna per inviare a mano il proprio contributo e chi «riesuma» una vecchia macchina da scrivere per battere la lettera di adesione e combattere il fazioso giornalismo made in Rai.

È un appello senza età, anche ieri hanno risposto in molti, piccoli imprenditori, artigiani, studenti e soprattutto pensionati, utenti Rai affezionati quanto delusi per la qualità dei programmi e invogliati a protestare e a fare lo sciopero del canone.

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