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«I malati gravi triplicheranno da qui al 2050»

Il presidente Piovella lancia un appello alle mamme: «Fate controllare i vostri figli fin da neonati»

Sono i primi 150 anni della «Soi», la Società Oftalmologica Italiana. Ne parliamo con il presidente Matteo Piovella in occasione del congresso tenutosi pochi giorni a Roma, coinvolgendo oltre 7mila oculisti.

Professor Piovella, c'è da festeggiare un anniversario?

«La Soi festeggia i 150 anni. Vuol dire che la Società Oftalmologica Italiana è da 150 anni che garantisce le migliori cure, le più avanzate terapie e strumentazioni al servizio dei pazienti».

Numeri importanti

«Sì. Vorrei aggiungere una cosa: permetteteci di continuare a farlo. E supportateci affinché possiamo continuare a migliorarci. Questo è l'unico significato che dobbiamo dare ai 150 anni della Soi».

Ora parliamo di oculistica. Cos'è la cecità evitabile?

«Molto semplice. Oggi le persone pensano che diventare ciechi sia una cosa del passato. Ma è giusto dire che da qui al 2050 ci sarà un aumento di tre volte delle persone che avranno problemi molto gravi di vista».

Cosa si può fare realmente?

«Tutti sanno che gli occhi hanno tantissime malattie. Purtroppo ci sono malattie silenti, nel senso che noi continuiamo a fare test ma non servono a nulla. Tutto però si può gestire facendo dei controlli».

Sono fruibili le cure con il sistema sanitario nazionale?

«Gli Stati non ce la fanno con la Sanità. Non esiste nessun sostegno economico che garantisca tutto a tutti. Ma sono i politici che devono risolvere questo. Non siamo noi oculisti a dover risolvere il problema. Però noi abbiamo il dovere di informare le persone: che ognuno di noi deve prendersi cura dei propri occhi. Per questo Soi ha stilato un calendario da seguire».

Vediamolo nel dettaglio?

«Serve prevenzione. Una visita entro i primi tre anni di età, il primo giorno di scuola, a 12 anni. Dai 40 ai sessant'anni ogni due anni e dopo i sessanta una volta l'anno. Chi ha subito un intervento oculistico deve anche lui controllarsi una volta l'anno. Non è difficile. Basta poco».

Quali controlli affrontare?

«Cose semplici. Basta veramente poco. Fate le visite oculistiche. Perché vi salva la vita. E non dimenticate che l'83% delle relazioni esterne nella vita passa dagli occhi. Quindi una persona che non ci vede parte con una penalizzazione dell'83 per cento».

Qual è la sua indicazione alle neomamme?

«La visita alla nascita di un figlio dovrebbe essere un automatismo. Occupiamoci delle mamme che sono le più attente al mondo per i propri bambini».

Un'altra domanda sulle malattie dell'occhio: il glaucoma

«Sono noioso, il problema è che il glaucoma deve essere seguito da un medico. E basta con questi autocontrolli attraverso il web. Siamo arrivati a dire che il glaucoma è qualcosa di pericoloso, ma basta con il fai-da-te. La maggior parte dei pazienti hanno la malattia perché da anni non si sono fatti controllare. E per anni la malattia a poco a poco ha rubato la loro vista. È il ladro silenzioso della vista».

Le tecnologie aiutano?

«Oggi abbiamo tecnologie invidiabili. Strumenti che quando mi sono laureato io sembravano portarci sulla Luna. Ma per utilizzarli è necessario che ci sia una visita medica. Usiamo questi strumenti».

Che cosa chiedete alle istituzioninell'ambito della cura delle patologie dell'occhio?

«Non voglio chiedere nulla. Ma penso che se ci troviamo in difficoltà è perché chi ha la responsabilità di decidere non ha la giusta competenza. Abbiamo una continua riduzione delle risorse. Noi di Soi abbiamo una storia lunga 150 anni e abbiamo fatto sempre bene. Permetteteci di continuare a farlo».

MDL

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