da Milano
Per i 3mila lavoratori che il produttore di telefoni cellulari BenQ manderà a casa in Germania si tassano anche i vertici di Siemens. La donazione in realtà non è proprio del tutto spontanea, ma è arrivata in seguito alle dure critiche a cui sono stati sottoposti i manager Siemens, accusati di responsabilità per linsolvenza di BenQ. Per questo motivo il board del colosso tedesco ha deciso di rinunciare al previsto aumento del 30% della retribuzione. Questa somma andrà ad aumentare di 5 milioni di euro il fondo di 30 milioni creato a sostegno dei dipendenti di BenQ. In realtà è difficile non sospettare che dietro alla vendita effettuata lanno scorso da Siemens del business dei cellulari ci fosse unipotesi di chiusura delle attività in Germania. I tedeschi infatti avevano pagato alla società taiwanese ben 250 milioni di euro purchè questultima rilevasse il settore che produceva telefonini, le cui perdite erano diventate sempre più rilevanti.
Dopo un anno i taiwanesi, però, hanno gettato la spugna avanzando la scorsa settimana una istanza di fallimento per le attività tedesche della società con uffici a Monaco, Bocholt e una fabbrica a Kamp-Lintfort.
In Germania anche il cancelliere Angela Merkel è scesa in campo a favore dei lavoratori di Siemens e il presidente della società Klaus Kleinfeld è accusato da più parti di essersi sbarazzato della divisione cellulari sapendo che poi sarebbe stata chiusa. Kleinfeld ha naturalmente smentito energicamente le accuse ribattendo che considerevoli risorse finanziarie sono state trasferite a BenQ per essere utilizzate, ad esempio, per lo sviluppo di un forte portfolio brevetti e per adattare linfrastruttura informatica.
Sempre secondo Kleinfeld, lattuale situazione non riflette le intenzioni delle parti di continuare nel business dei cellulari nel lungo termine. Inoltre Siemens riesaminerà la propria posizione legale nei confronti di BenQ.
Siemens si è impegnata ad assumere nelle posizioni vacanti i lavoratori che saranno licenziati da BenQ e, tramite il fondo, saranno istituiti dei corsi di riqualificazione professionale.
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