MoscaI russi vanno matti per i mobili made in Italy, li cercano, li vogliono, li acquistano. Ma non fanno entrare le merci, spesso bloccate a lungo sui camion in dogana. Problemi burocratici. Ma non solo. Proprio ieri il presidente, Dmitri Medvedev, ha pronunciato un duro discorso contro la corruzione dilagante, che filtra e prolifera tra le maglie (larghe) della burocrazia ancora «sovietica». Risultato: ben sette stand dei Saloni WorldWide di Mosca, la rassegna del mobile italiano griffato organizzata da Cosmit, sono vuoti. I camion sono bloccati in dogana «per ragioni burocratiche».
«Superata la fase critica della crisi mondiale - ha detto Rosario Messina, presidente di Federlegno-Arredo - ecco che arrivano altri colpi bassi: linasprimento dei dazi e la burocrazia doganale. Tutto questo è inaccettabile».
Traduzione: se continua così questa potrebbe essere lultima edizione di WorldWide. «Ovviamente - ha aggiunto Messina - fatto salvo lindiscutibile successo della rassegna anche in tempi di crisi, dobbiamo entrare in una nuova fase di cooperazione con la Russia e con i Paesi della sua orbita geopolitica. Siamo disponibili, questo è un mercato strategico per noi, ma le nostre imprese pagano un prezzo troppo alto. Occorre che il sistema delle dogane russe si adegui in fretta a quello europeo». Quando si parla di corruzione è automatico il riferimento alle tangenti: «Non saprei, ma ne ho sentito parlare. Ci sono problemi, punto», ha replicato Messina.
«Con la crisi - ha precisato Carlo Guglielmi, presidente di Cosmit - il potere dacquisto delle famiglie russe è stato colpito duramente, soprattutto a causa della crisi bancaria e della svalutazione del rublo. Tuttavia questa crisi ha cambiato abitudini e modo di pensare. Ma secondo alcuni analisti le prospettive di lungo termine rimangono buone. Entro il 2010 si potrebbe già tornare ai livelli pre-crisi e ritrovare la strada della crescita». Nel periodo gennaio-giugno 2009 lexport del mobile verso la Russia ha registrato un preoccupante meno 28%.
E a proposito di crisi, lambasciatore italiano a Mosca, Vittorio Surdo, ha ricordato come gli indicatori attuali evidenzino uninversione di rotta: «Dopo la flessione - ha detto - in generale le ultime analisi del governo russo parlano di diversificazione in atto, soprattutto in materia di nuove tecnologie, e di privatizzazioni. Questo fa ben sperare in una cooperazione a tutto campo».
Ledizione 2009 dei Saloni WorldWide, che chiuderà i battenti sabato, ha registrato qualche defezione. Oltre 360 espositori (più di 500 nel 2008): «Questo non ci preoccupa - ha concluso Guglielmi - ma aspettiamo soprattutto chiarimenti da parte del governo di Mosca per quanto riguarda le pratiche doganali».
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