I molti progressi ottenuti nella cura dei linfomi consentono ai malati una buona qualità di vita

Nel mondo sono oltre un milione le persone colpite da neoplasie del sistema linfatico. Oltre 200mila i decessi, 350mila i nuovi casi, 15mila in Italia.
In occasione della Giornata Mondiale per la Conoscenza del Linfoma celebrata mercoleedì scorso si sono analizzati i diritti dei pazienti all'informazione ed i progressi della terapia. Grazie alla chemioterapia, al trapianto di midollo e ai nuovi farmaci biologici oggi finalmente il linfoma può essere curato, si ottiene la remissione dei sintomi e si riesce a convivere con una buona qualità di vita. «Lo scenario dei linfomi è cambiato in modo positivo e cambierà ancora in meglio e presto, perché la ricerca continua a registrare progressi. Oggi per un numero elevato di pazienti vi può essere la prospettiva della guarigione», afferma il professor Franco Mandelli, presidente dell’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma (Ail). Il linfoma è al terzo posto fra le neoplasie più diffuse al mondo. Nei Paesi sviluppati l'incidenza di questa forma patologica è raddoppiata negli ultimi 25 anni e la tendenza continua ad essere in aumento. Nel nostro Paese sono circa 200mila le persone che convivono con la malattia, con una prevalenza per i linfomi Non Hodgkin. I capisaldi della lotta contro queste malattie sono la chemioterapia, il trapianto e i farmaci mirati come gli anticorpi monoclonali. L’avvento di rituximab, il primo anticorpo monoclonale, ha cambiato il panorama della terapia del linfoma, modificando radicalmente lo scenario di queste malattie. Gli anticorpi monoclonali rappresentano una terapia intelligente )colpisce solo le cellule neoplastiche). Va associata assieme alle terapie convenzionali. Gli anticorpi monoclonali non sono l'unica risorsa su cui possiamo contare nella terapia del linfoma. Oltre alla chemioterapia, abbiamo anche a disposizione, soprattutto in alcune fasi della malattia, dopo la ricaduta, il trapianto di cellule staminali, sia con le proprie cellule (trapianto autologo), sia da donatore (trapianto eterologo). Il linfoma si sviluppa quando si verifica un errore nella produzione dei linfociti.

Come risultato, si ha una cellula anomala che diventa tumorale a causa di una velocissima ed infinita replicazione. Queste cellule perdono la capacità di andare incontro a «morte programmata» (apoptosi) e possono accumularsi nei linfonodi dando così origine a tumori e provocando l'ingrossamento dei linfonodi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica