Torino - L’operazione simpatia dell’Italia di Lippi non è cominciata nel migliore dei modi. Ieri, giorno in cui la nazionale si è radunata alla splendida Reggia di Venaria a due passi da Torino, gli azzurri sono stati fischiati e presi a male parole. Sotto un sole cocente, dopo avere faticato per assicurarsi un posto in prima fila contro le transenne, i tifosi non sono stati degnati quasi di uno sguardo. Preso atto della scortesia e di un’organizzazione a dir poco approssimativa, sono allora partiti una serie di «vergogna!» e «buffoni!» rivolti all’indirizzo della truppa che era appena salita sul pullman azzurro guidato dall’autista della Juventus. Juventina è stata anche l’accoglienza più illustre: Andrea Agnelli, che abita a pochi passi dal castello sabaudo all’interno del parco de La Mandria, ha infatti dato il benvenuto a Lippi sperando di portargli fortuna.
Le premesse per un inizio di avventura sereno c’erano tutte, vista anche la bella giornata: peccato invece che l’apparizione della squadra dal terrazzo della Galleria di Diana sia durata solo un attimo e che di lì i giocatori siano pressoché scomparsi sul pullman, destinazione Sestriere, dove nel pomeriggio hanno poi svolto il primo allenamento (e primo infortunio: lieve contrattura al polpaccio sinistro per Chiellini). Sarebbe potuta andare meglio, senza dubbio. E qualcuno, esasperato da quanto successo ieri, magari avrà deciso di tifare «contro» vestendo i panni dell’innamorato deluso e vendicativo. Lippi non pare però preoccupato più di tanto di chi guferà: «Sono cose che si mettono in preventivo. C’è sempre stato e sempre ci sarà chi si metterà di traverso, qualcuno l’ha anche già dichiarato per motivi politici o perché qualche giocatore non è stato convocato.
In ogni caso, la totalità dei consensi non ce l’ha neanche il Papa: figuriamoci un ct». Il quale in precedenza aveva fatto i complimenti all’Inter, ovvero «l’Italia che ha vinto in Europa, anche se non c’erano italiani in campo e per questo sono andato a vederli poche volte. Ma è il successo del nostro calcio, al punto che ci ha permesso di conservare quattro squadre in Champions League. L’Inter è la dimostrazione che, quando i grandi campioni si mettono al servizio del gruppo, ogni risultato è possibile. I punti di forza dei nerazzurri sono stati la compattezza, l’organizzazione e l’autostima: da oggi, cercherò di ricostruire una Nazionale che abbia quelle qualità che rappresentano un po’ il mio marchio di fabbrica». Fare i complimenti a Mourinho per farli a se stesso, ecco.
D’ora in poi, comunque, lo sguardo sarà solo rivolto al futuro e a quel «calderone in cui tutti portano le proprie qualità mettendole a disposizione dell’allenatore in un clima di grande fiducia reciproca». Primo passo: arrivare al 1° giugno con le idee chiare per sfrondare la lista dagli attuali 28 ai definitivi 23 elementi che parteciperanno al Mondiale: «Voglio che ogni allenamento sia duro e che ci si dia botte alle caviglie con il sorriso sulle labbra. Devo ancora chiarirmi qualche idea: sono tutti sotto esame, anche se qualcuno sa di esserlo più di altri. Più ci alleneremo con grinta e più andremo avanti, anche se i pronostici ci ignorano». A proposito di pronostici, il sito finanziario websim.it ha rilanciato uno studio di Jp Morgan, una delle maggiori società finanziarie internazionali, che ha applicato i suoi sofisticati modelli matematici al calcio arrivando alla conclusione che il vincitore dei prossimi Mondiali sarà l’Inghilterra davanti a Spagna e Olanda. L’Italia passerebbe il primo turno ed eliminerebbe il Camerun negli ottavi di finale, arrendendosi poi alla Spagna nei quarti.
Quanto al Brasile, verrebbe eliminato lui pure nei quarti dall’Olanda ai calci di rigore. Stessa sorte toccherebbe anche all’Argentina per mano della sorpresissima Slovenia, la quale poi si piegherebbe in semifinale alle Furie Rosse iberiche. Secondo Jp Morgan, il «giochino» risulta attendibile in quanto applica lo stesso metodo quantitativo utilizzato con successo per la selezione dei titoli azionari, rimuovendo dall’analisi «le interferenze delle opinioni umane e basandosi sui dati oggettivi».
Ovvero: la classifica Fifa, l’andamento delle ultime partite delle varie nazionali, le aspettative del mercato e un non meglio precisato «indice» messo a punto da Morgan Stanley.
Capello, quando sarà messo al corrente del tutto, incrocerà le dita insieme alla Regina: Lippi, Dunga e Maradona faranno invece spallucce e si affideranno all’imponderabile che nel calcio ha sempre la sua brava valenza. Se così non fosse, dove sarebbe il fascino di quello che è considerato lo sport più bello del mondo?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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