I Nastri d’Argento puntano sulle commedie di qualità

Un colpo al cerchio e uno alla botte, in stile made in Italy e i Nastri d'Argento 2011, che volevano legarsi al serio (7 nomination per Habemus Papam di Nanni Moretti), si stringono al faceto: testa a testa tra Benvenuti al Sud e Nessuno mi può giudicare (entrambi 6 nomination), commedie vincenti al box-office e un bel po’ di candidature per i film più divertenti e ben fatti. Così i giornalisti cinematografici, invitati a candidare le cinquine della premiazione al suo 65esimo traguardo, indicano una tendenza rifondazione: dopo un decennio di sperperi, con risultati men che mediocri di pellicole sponsorizzate dai contribuenti, il cinema italiano si rifonda. E grazie al tax-credit e a una oculata amministrazione del Fus, emergono i talenti veri. Come quello del regista Mario Martone, il cui Noi credevamo risulta «film dell’anno», né è finita qui: attendiamo lo spoglio finale, i cui esiti si avranno a Taormina, il 25 giugno, e magari avremo una sorpresa. Come annunciato al Giornale da Pupi Avati, il suo malinconico, però toccante film sull’Alzheimer, Una sconfinata giovinezza, s’è rivelato d’importanza sociale notevole: dunque, «Nastro speciale del 65esimo» al maestro bolognese, che comunque sa d’aver prodotto un’opera rilevante, al di là dei risultati commerciali. Quali sono i film più candidati alla kermesse di fine anno (a caldo avanzante, sale sempre più vuote)? La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo, I Malavoglia di Pasquale Scimeca, Una vita tranquilla di Claudio Cupellini, Habemus Papam di Nanni Moretti e Sorelle mai di Marco Bellocchio si sfidano sul podio. Tra gli esordienti, si sono segnalati Aureliano Amadei (20 sigarette), Massimiliano Bruno (Nessuno mi può giudicare), Ascanio Celestini (La pecora nera) e Alice Rohrwacher, che col suo Corpo celeste ha appena sfilato sulla Croisette, riscuotendo successo. Ma il «Nastro speciale alle commedie» Benvenuti al Sud di Luca Miniero e Boris, di Ciarrapico, Vendruscolo&Torre si mettono in testa al corteo delle commedie all’italiana, mai come quest’anno apprezzate dal pubblico. Stiamo parlando di Che bella giornata di Gennaro Nunziante; Femmine contro maschi di Fausto Brizzi; Gianni e le donne di Gianni Di Gregorio; Immaturi e La banda dei Babbi Natale, entrambi di Paolo Genovese; La vita facile di Lucio pellegrini; Maschi contro femmine di Brizzi e Nessuno mi può giudicare di Bruno. Certo, la Francia produce il doppio dei nostri film, ma l’Italia ha appena iniziato la grande manovra: riportare il pubblico al cinema, con un’offerta nazionale di qualità.


Preceduti dalle candidature dei rispettivi film, gli attori Claudio Bisio, Raoul Bova, Kim Rossi Stuart, Toni Servillo ed Emilio Solfrizzi emergono tra i più votati, mentre Cortellesi, le due Finocchiaro (Angela e Donatella), Ragonese ed Alba Rohrwacher svettano tra le signore.

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