I neogollisti preparano l’incoronazione di Sarkozy

Francia, domenica le primarie Ump per designare l’avversario della Royal nella corsa per l’Eliseo

da Parigi

Domenica 14 gennaio il congresso dell'Union pour un mouvement populaire (Ump) incoronerà Nicolas Sarkozy, 52 anni, quale candidato del grande partito di centrodestra alla presidenza della Repubblica in vista delle elezioni del 22 aprile e del 6 maggio. L'Ump ha la maggioranza assoluta dei seggi parlamentari ed esprime la quasi totalità del governo. Dunque la candidatura di Sarkozy, che è stato il solo membro del partito a presentarsi per ottenere l'investitura, è teoricamente fortissima. Però non è tutto oro quello che luccica e per Sarkozy i problemi non mancano. Uno è di prospettiva politica: siccome i francesi sono scontenti della loro situazione, Sarkozy vuole presentarsi come l'uomo del "cambiamento" rispetto al presidente uscente Jacques Chirac, che è stato però il fondatore del suo stesso partito. L'altro è più concreto: Chirac, che ha pessimi rapporti personali con Sarkozy, sta scatenando i suoi più stretti collaboratori - soprattutto il primo ministro Dominique de Villepin - in una campagna tendente a sminuire l'importanza politica del voto dei militanti dell'Ump. Come dire che tutto potrebbe tornare in ballo se tra qualche settimana lo stesso Chirac decidesse di presentarsi alle urne per rimanere all'Eliseo. Chirac ha 74 anni e questa ipotesi è estremamente malvista dai francesi. Ma staccarsi dal potere - dopo averlo esercitato tanto a lungo - rischia di far venire l'orticaria.
Ieri mattina c'è stata all'Assemblea nazionale la riunione dei deputati dell'Ump in vista del congresso straordinario di domenica. Sarkozy ha cercato d'essere conciliante, ma Villepin ha utilizzato nei suoi confronti toni che rasentano la provocazione. Secondo il primo ministro, che è il più stretto collaboratore di Chirac, le regole del buon senso non sono state rispettate nella preparazione di questa campagna elettorale, che Sarkozy gestirebbe in modo autoritario e personalistico, cercando di «schierare i suoi sostenitori come in una scatola di sardine» invece di ascoltarli e collaborare lealmente con loro. I più accesi supporters di Sarkozy hanno reagito con urla e fischi all'intervento del primo ministro. La tensione era evidente anche all'uscita dalla riunione dei deputati del partito di maggioranza. Come se tutto ciò non bastasse, Villepin ha detto che non parteciperà al voto per l'elezione del candidato dell'Ump. Visto che Sarkozy non ha rivali, il primo ministro vuol prendere le distanze da queste "primarie" secondo lui insignificanti. Però Villepin non può non andare al congresso del partito di cui continua a essere membro. Dunque si troverà domenica in una situazione assai poco confortante.
In realtà i militanti dell'Ump - il cui numero si è quasi raddoppiato negli ultimi due anni, superando largamente la cifra di 300mila - sono sempre più apertamente e massicciamente schierati con Sarkozy, che propone una linea politica più liberale e più filo-occidentale rispetto a Chirac. La notizia più importante di ieri è l'adesione dell'ex primo ministro Alain Juppé, un tempo grande amico di Chirac, alla schiera dei sostenitori del ministro dell'Interno (che la settimana prossima lascerà il governo per concentrarsi unicamente sulla campagna elettorale). Chirac continua a guadagnare tempo nella speranza che gli sia possibile presentare un'altra volta la propria candidatura. Ma la posizione di Sarkozy si sta rafforzando e alla fine gli ultimi "chirachiani" dovranno scegliere tra sostenere Sarkozy o fare il gioco della candidata socialista Ségolène Royal, che spera ardentemente in una spaccatura dell'Ump.


Domani, infine, annuncerà la decisione su una sua eventuale candidatura presidenziale al di fuori dell’Ump la ministra della Difesa Michele Alliot-Marie, che pure dell’Ump fa parte. Se decidesse di correre, cercherebbe di pescare voti nello stesso bacino elettorale di Sarkozy.

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