Stefania Grazioso
Intramontabili e amatissimi. Eccoli, i Nomadi, che domani sera (ore 21.30) saranno in concerto in piazza Castello a Masone. Beppe, Daniele, Cico, Danilo, Massimo e Sergio, come sempre sono coerenti al loro stile «nomade», da oltre 40 anni sono sinonimo di musica, di impegno, di iniziative sociali, di concerti e di raduni. Con questo presupposto sono stati coinvolti con il loro tour «Con me o contro di me», dalla Provincia di Genova e dall'Associazione di volontariato «Masone Live», nel programma «Live in Provincia 2006 - Musica Teatro e Solidarietà», infatti, l'incasso sarà totalmente devoluto in beneficenza secondo gli obiettivi stabiliti. Quello di Masone sarà l'ennesimo appuntamento dedicato ai nuovi e vecchi fans, con i quali ripercorrere un cammino di grandi successi e ascoltare dal vivo i brani dell'ultimo lavoro «Con me o contro di me», il 29° cd che contiene 10 brani inediti, e si apre con «Dove si va», il brano che i Nomadi hanno portato allo scorso Festival di Sanremo.
«Dove si va: come si fa a stringere la vita e intanto fuori scoppia la notte, dove si va, come si fa se vivere da queste parti è come tirare a sorte». Una canzone scritta a più mani: parla della guerra che si combatte ogni giorno; la lettera di un corrispondente di guerra scritta ad un figlio lontano. Lo sgomento, la paura e l'impossibilità di descrivere la follia che accade intorno a lui ogni giorno e ogni notte. Una chiave di lettura che possiamo adattare a tutti noi perché anche se non siamo al fronte, la vita di ogni giorno è un combattimento continuo.
Beppe (Carletti) racconta come questo album sia una meta importante: «È un traguardo significativo e impensabile per tanti artisti come per noi: una storia lunga, una vita, costellata da tante gioie, ma anche tante amarezze. Ogni cd che abbiamo realizzato è storia a sé, Con me o contro di me ne è l'esempio. Il disco è nato nella primavera del 2005 con la scelta delle prime canzoni, il progetto è cresciuto fino all'autunno, quando ci siamo ritirati in sala di registrazione. A differenza dei nostri ultimi lavori questo racconta anche di storie che ci riportano ai Nomadi dei primi anni '90. Siamo convinti di aver fatto il lavoro con passione e lasciamo al pubblico il giudizio finale, ringraziandolo fin da ora di tutto l'affetto dimostrato in tutti questi anni».
Carlo siete nuovamente a Masone, ormai è un appuntamento fisso. Siete affezionati alla Liguria?
«Siamo legati al popolo nomade ligure, e ci tengo a ricordare che l'ultimo concerto di Augusto, nel '92 è stato proprio a Masone. Questa sarà una tappa che rievocherà emozioni e ricordi».
Ho contattato su internet i vostri fan. E oggi io sono qui come ambasciatrice, perché vi rivolgo le domade che loro stessi hanno formulato e mi hanno pregato di inoltrarvi. Dunque partiamo con la prima.
Cosa significa il peso di dover rispondere a 43 anni di storia? In un certo senso se siete in pista e fate segnare i vostri record sul giro non avete niente da dimostrare; però ci sono delle responsabilità storiche da difendere e da portare avanti. È difficile farlo?
«No, non è difficile, basta essere se stessi. Noi sentiamo d'essere un punto d'incontro senza età. Il pubblico nomade non ha età come le nostre canzoni. Sfido chiunque a dare un'epoca ai nostri brani».
Percepite una certa pressione quando il vostro pubblico vi scrive o di dice cosa che vanno ben oltre il rapporto artista/fan?
«No, è una spinta a dare qualcosa in più, è piacevole. Non dimenticherò mai che un ragazzo sulla sedia a rotelle mi ha detto: io voglio vivere, da quando ho sentito questa canzone....».
Cosa pensate dell'idea di pubblicare un concept album? Sarebbe una cosa innovativa, come si faceva negli anni 70.
«Non è da escludere».
Perché sono quasi 10 anni che non pubblicate un live? Il popolo nomade lo aspetta.
«Arriverà il prossimo anno. Questa è un'anteprima! Stiamo già lavorando sul live, su come impostarlo. Deve essere un cd doppio, deve contenere oltre 30 canzoni, una parte di successi e una parte di brani più recenti».
Mario, fan romano, si interroga sul cd «Con me o contro di me», dice che sembra un lavoro sfruttato a metà, nel senso che le canzoni presenti nell'album hanno un potenziale eccezionale, ma si percepisce una certa fretta nella lavorazione e negli arrangiamenti.
«L'impressione ci può stare, può essere anche ascoltato così. Noi l'abbiamo prodotto, suonato e progettato dando il meglio. Io ho un gran rispetto del giudizio del nostro fan. Ognuno di noi ascolta un brano con il proprio orecchio».
Tra le domande una richiesta molteplice che riporto pari, pari: a rifatece dal vivo «Il Vecchio ed il Bambino».
«Eh, eh, fregati! L'abbiamo riproposta 5 giorni fa e per due serate di seguito. Non c'è nessuna preclusione per le canzoni ma anche noi vogliamo alternare, cambiare».
Nel panorama musicale intravedete degli eredi?
«Per fortuna, non siamo ancora morti
. Ci sono tanti giovani in gamba, ho visto gruppi fare le cose alla Nomadi , ma molti si sono persi. Il mercato discografico ti schiaccia e ti risucchia nel suo business, ti snatura».
Hai malinconia del passato, del vecchio disco in vinile, l'LP?
«Molto. LP ha segnato un'epoca. Pensa solo a tutto il lavoro che c'era dietro la costruzione della copertina; oggi sul cd cosa ci metti? E' limitativo, noi siamo in 6, se inserisci una nostra foto non ci riconosci neppure. E poi quanti ricordi evoca l'ingombrante giradischi, le puntine dell'estate degli anni '60 e '70. Comunque guardiamo al futuro: con il cd è partito un nuovo mondo».
C'è una domanda che vorresti ti fosse fatta o qualcosa che vorresti dire?
«Ci sto pensando. Più che una domanda vorrei ricordare di non dimenticarsi mai il rispetto. Rispetto per il mondo, la fede, il pensiero, per la vita. E il rispetto per la vita privata. Bisognerebbe distinguere le persone sul palco e giù dal palco.
Concedimi un'affettuosa eccezione e porta gli auguri dei fans per i suoi primi cinquantenni a Cico Falzone, che li festeggerà proprio a Masone allo scoccare della mezzanotte: auguri!
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