Milano - Visti così, tutti quegli «zero virgola» fanno un po’ impressione. Fogli e fogli con numeri che non superano l’uno per cento. È il verdetto tanto atteso per i dati Auditel dei canali satellitari, cioè tutte quelle reti che vanno in onda sulla piattaforma Sky e del cui pubblico fino a sabato non si conosceva ufficialmente la consistenza numerica. Le tabelle distribuite dall’Auditel dava un solo dato: altre satellitari. Da domenica, gli ascolti vengono segnalati canale per canale.
Certo, si sapeva, i numeri scorporati non potevano che essere bassi, ma la lettura di alcuni dati, soprattutto per quanto riguarda i grandi generi come cinema e calcio su cui la Tv di Murdoch punta, non rispecchiano l’idea di boom che da mesi circonda la tv satellitare. Un esempio: il totale del pubblico che si è sintonizzato domenica pomeriggio tra le 15 e le 18 sui canali Sky (Cinema, Sport e Calcio) era formato da 877mila persone con il 6,6 per cento di share, a vedere le partire c’era il 4,97 per cento. Per avere un termine di paragone, anche se improprio, nelle stesse ore sulla sola Italia Uno (la Tv in competizione sul pubblico giovane) c’era sintonizzato un milione e mezzo di persone. A vedere la partita più importante di ieri, il posticipo Udinese-Lazio, su SkySport1 c’erano 404mila persone con 1,58 per cento. Certo, questi dati, letti così, nudi e crudi, non danno conto della filosofia e dell’impostazione della Tv satellitare, che è completamente diversa da quella tradizionale e che si basa, in sostanza, sull’abbonamento mensile e sulla fidelizzazione familiare. Nel calcolo dei dati bisogna poi tenere conto che, per esempio, la stessa partita o lo stesso film vanno in onda a distanza di pochi minuti su canali differenti, per cui, per esempio il posticipo tutto insieme sale al 2,1 per cento con 536mila persone.
Nella montagna di numeri piombati ieri sui tavoli dei giornali, per fare qualche esempio, pescando a caso, si va da uno 0,1 per cento di share con 10mila spettatori medi di SkyTg24 nelle 24 ore, a 16mila persone sintonizzate su History Channel nel pomeriggio. I commenti a caldo delle partite proposti da Ilaria D’Amico dalle 17 alle 19,30 sono stati ascoltati in media da 158mila persone.
Comunque, per avere un’idea generale dell’andamento della Tv di Murdoch, vediamo i dati aggregati. Secondo i calcoli effettuati da Sky stessa, lo share medio del satellite (cioè tutto ciò che si vede con una parabola) nel totale della giornata di ieri è stato del 9,5 per cento con una media di 977.191 spettatori, quasi un milione di persone. A sintonizzarsi (anche solo per pochi minuti) sul satellite sono stati in totale 9.185.000 persone. Se, però, si prendono in considerazione i soli canali Sky Italia si scende a 3,81 per cento nella giornata e 4,33 in prime time. I canali Discovery si fermano allo 0,24%, quelli Fox all’1,46 e quelli del gruppo Sitcom allo 0,14, sempre considerando le 24 ore.
A Sky fanno notare due cose: che chi si abbona, non lo fa solo per il calcio. Per esempio, solo una persona su quattro domenica sera si guardava la partita di posticipo, gli altri vedevano film, reality o sitcom. Secondo punto: lo share aumenta nelle fasce di pubblico più appetibili per gli inserzionisti pubblicitari.
E, dato che la nuova politica satellitare è di mettere gli spot nonostante lo spettatore paghi già l’abbonamento mensile, questo conta eccome: tra i 15 e i 54 anni lo share totale nella giornata media sale al 13 per cento; tra i bambini (4-14 anni) al 17,8 per cento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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