A perdere la pazienza sono soprattutto ormai i paesi arabi moderati: una notizia bomba fa rumore fra le decine di missili Kassam e Grad che hanno terrorizzato e ferito gli israeliani di Sderot e dei kibbutz vicini a Gaza alla vigilia della fine della tahadiyeh, la tregua con Hamas, che si conclude oggi.
Israele è incerta sullintervento, ha di fatto già lasciato che la copertura della tregua lasciasse che Hamas si munisse di armi di lunga gittata e di un sistema di difesa efficiente, e consolidasse un grande sistema di tunnel. Il ministro della difesa Ehud Barak insiste nel dire «decideremo stadio dopo stadio qual è la strada migliore», mentre i cittadini di Sderot invocano lintervento dellesercito che li salvi dalle bombe. Ma certi Paesi arabi non sono della stessa opinione del mondo politico israeliano: scrive sul quotidiano Maariv il famoso commentatore Ben Caspit che certi messaggi di leader arabi chiedono a Israele di eliminare i capi di Hamas. Uno di questi messaggi dice: «Tagliategli la testa». I leader temono che Hamas ricominci una guerra terroristica capace di infiammare tutta larea.
La leadership di Gaza che si chiederebbe di colpire ha nomi e cognomi, secondo Caspit. Fra gli armati, Ahmad Labari, capo dellala militare e Ibrahim Gandur, più volte ferito. Fra i politici, si parla addirittura di Ismail Haniya, il primo ministro, di Said Siam, ministro degli Interni e di Mahmud al Zahar, uno dei leader più duri. Per capire le ragioni delleventuale richiesta araba, bastano due fattori. Il primo è quello dellappartenenza di Hamas ai Fratelli Musulmani, diramata in tutto il Medio Oriente, jihadista senza compromessi contro ogni atteggiamento moderato. Hamas, specie sullEgitto con cui ha un rapporto molto teso dopo averne rifiutato la mediazione con Abu Mazen e aver disertato con molta sfacciataggine lincontro del Cairo che avrebbe dovuto costruire lunità, ha un effetto domino che minaccia i regimi correnti. La seconda ragione riguarda lIran, che minaccia i regimi moderati «forse più di quanto minacci Israele», ci dice il vice capo di Stato maggiore Dan Harel. Hamas è ormai una pedina strategica del regime degli ajatollah: Teheran e Damasco sono stati i primi responsabili dellabbandono del tavolo egiziano da parte di Hamas, in particolare lo è stato Khaled Mashaal, che ha base a Damasco. Questo asse preme perchè Hamas non rinnovi laccordo di tregua, sia per incastrare Israele in una guerra che lo metta nellangolo dellopinione pubblica internazionale, sia per impedire che lEgitto possa vantare una vittoria strategica moderata.
Ma anche i più aggressivi fra i personaggi di Hamas sanno che la linea dura potrebbe essere la loro fine.
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