I parenti: «Ma le vittime sono i genitori di Tommaso»

«I genitori di Tommaso tuttora rimangono, insieme a noi e ai suoi fratelli, le uniche vittime di questo insensato gesto. Esortiamo ancora i rapitori a liberare il nostro piccolo Tommaso». Poche parole quelle affidate questa sera a un comunicato dai parenti del piccolo Tommaso che stanno vivendo in questi giorni l'angoscia del sequestro del bambino, avvenuto a Casalbaroncolo in provincia di Parma lo scorso giovedì, e del silenzio dei rapitori. Una telefonata, in realtà è giunta al Comitato «Liberate Tommaso!», nella quale una voce ha minacciato la morte del piccolo qualora il riscatto non fosse stato pagato entro 48 ore (a partire da giovedì). Gli inquirenti, tuttavia, hanno giudicato inattendibile la rivendicazione arrivata giovedì a tarda sera. L'appello è stato sottoscritto dagli zii materni, Cesare Fontanesi e Patrizia Pellinghelli, dai nonni e dai cugini.

«Le notizie in merito a Paolo», scrivono, sono «infanganti» e «nessuno avrebbe dovuto divulgarle in quel modo e soprattutto porle in relazione al rapimento del piccolo Tommaso». Fiducia infine è stata espressa negli investigatori i quali, confidano i parenti di Tommaso, «di certo non hanno individuato il colpevole del rapimento in chi ha subito questo dramma».

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