Istanbul Da una parte la gara, noiosa se si vuole, per il dominio della Brawn GP di Button, dallaltra le diatribe tra Fota e Fia. In mezzo una realtà disarmante: 9000 spettatori paganti per il Gp di Turchia. Un record negativo senza precedenti, segno di una crisi che ha molte madri, ma non ultima quella che nasce dalla situazione di un Mondiale del quale si parla di più per questioni politiche che non per quelle agonistiche. Ieri, nel corso dellennesima riunione dellAssociazione dei team, dalla quale, per evidenti ragioni, al momento sono escluse Williams e Force India (fedeli a Mosley un po per convenienza e un po per rispettare i propri contratti), i piloti hanno espresso tutta la loro solidarietà alle squadre.
«Finora eravamo rimasti fuori da questa vicenda - ha detto Jarno Trulli, uno dei responsabili del sindacato della categoria -. Abbiamo chiesto alla Fota di spiegarci cosa sta succedendo. Siamo totalmente solidali con le nostre squadre. Se non ci saranno novità la prossima settimana, ma non credo, si arriverà inevitabilmente a una scissione. Noi piloti siamo tutti d'accordo che faremo parte della competizione che i team sceglieranno di disputare nel 2010. Max Mosley deve capire che non si può fare un campionato senza le squadre che contano, che hanno fatto la storia della F1. E che se non darà risposte alle richieste ci sarà inevitabilmente una decisione, che nessuno vuole, né i team né i piloti. Tra laltro riteniamo che le regole della Fia, il taglio dei budget, il low cost, non tengano conto della sicurezza dei piloti». Uno dei tanti motivi dattrito riguarda anche le indiscrezioni che escono ogni giorno. Qualcuno sostiene che siano spinte proprio da Mosley: ieri è saltato fuori che la Litespeed si iscriverà con il nome Lotus.
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