Lorenzo Amuso
da Londra
Quando i passeggeri della nave da crociera Mv Seaborn Spirit sono stati svegliati nel cuore della notte, mai avrebbero immaginato che quel fracasso giungesse da due lance a motore, cariche di pirati armati fino ai denti. Un vero assalto alla crociera, degno di un film, a colpi di granate e proiettili. L'episodio è avvenuto nei mari non distanti dalle coste meridionali della Somalia, dove la nave era in navigazione venerdì notte, diretta a Mombasa (Kenya). All'improvviso, verso le due di mattina, il radar della Mv Seaborn Spirit ha rilevato la presenza di due imbarcazioni che si avvicinavano a velocità sostenuta. Immediato il piano d'allarme. Il capitano ha prima lanciato l'Sos, quindi ha preferito interrompere ogni comunicazioni via radio. Una decisione provvidenziale per impedire ai pirati una facile localizzazione della nave. Quindi ha ordinato di accendere tutti i motori e dirigere la prua verso il mare aperto. In fuga, a velocità massima. L'inseguimento è durato solo pochi minuti, durante i i pirati hanno aperto il fuoco. Ma prima che i 302 turisti americani e britannici si rendessero conto di cosa stava succedendo, l'allarme era già rientrato, i pirati avevano desistito. La notizia è stata diffusa dal Programma kenyano di assistenza ai marinai (Sap), che ha precisato che non ci sono stati feriti a bordo e che la nave ha ripreso la sua regolare rotta. «Il capitano ha dato un Sos, poi ha tagliato le comunicazioni radio per evitare di essere individuato dai pirati» ha detto all'Afp un responsabile del Sap, Andrew Mwangura. È la prima volta che una nave da crociera cade vittima di un tentativo di abbordaggio. Numerose sono le navi, sequestrate negli ultimi anni, che restano ancora nelle mani dei novelli corsari africani. Mentre gli armatori attivi in questa zone dell'Oceano Indiano minacciano di abbandonare i traffici nel Bacino Somalo e nel Golfo di Aden se non verranno protetti da scorte armate. Tre mesi fa, ancora al largo della Somalia, erano state attaccate due imbarcazioni italiane nel giro di una settimana. Due assalti che avevano spinto la Marina Militare italiana ad inviare una propria nave nelle acque del Corno d'Africa per contrastare gli attacchi pirati ai danni dei mercantili italiani.
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