da Roma
Non cè nessuna prova che i dossier raccolti dallex funzionario del Sismi Pio Pompa su magistrati, politici e giornalisti servissero per ricattarli o intimidirli. Lo dicono i pm romani che indagano sui misteri dellarchivio di Via Nazionale, di fronte al Copaco (Comitato di controllo sui servizi), nella prima audizione sui misteri dei servizi segreti militari. Il Procuratore capo di Roma Giovanni Ferrara e il sostituto Pietro Saviotti spiegano che la schedatura era sulla base dellorientamento politico e non su dati della vita privata utilizzabili per ricatti e intimidazioni.
Emerge, dunque, un quadro di raccolta dinformazioni «pubbliche». Nei dossier non ci sono «azioni di pedinamento, intercettazioni o, comunque, di sfere personali degli interessati», conferma il presidente del Copaco Claudio Scajola. E il casosembra sgonfiarsi.
Nellaudizione, che riprenderà martedì, Ferrara e Saviotti fanno il punto sullinchiesta giudiziaria, partita dalla procura di Milano e culminata nelliscrizione nel registro degli indagati di Pompa e dellexdirettore del Sismi Nicolò Pollari, per peculato e possesso abusivo di informazioni riservate. Al primo, dopo il ritrovamento nella sua auto di 2 dvd con larchivio del Sismi, si contestano anche i reati di procacciamento e possesso ingiustificato di documenti sulla sicurezza dello Stato.
Ferrara e Saviotti sono stati ascoltati la settimana scorsa anche dal Csm e sorprende che sulla base di quelle stesse informazioni lorgano di autogoverno delle toghe abbia dedotto due cose ora smentite. Primo: che a spiare i soggetti fosse il Sismi e non Pompa o un settore deviato del servizio: affermazione che sembra esclusa dallo stesso premier Prodi e che, secondo Scajola, è ancora da verificare. Secondo: che le informazioni dellarchivio servissero a «intimidire» i magistrati e a far perdere loro «credibilità», come si legge nella risoluzione del Csm del 4 luglio.
Silvio Berlusconi, che il giorno prima aveva parlato di «panna montata» e ora insiste su «un polverone» per coprire la crisi del governo, attacca Palazzo de Marescialli. «Trovo inaccettabile - dice il leader di Fi in unintervista al Mattino - che il Csm abbia ritenuto di scavalcare uninchiesta in atto, per innescare una polemica di questo tipo con altri organi dello Stato. Non è questo il compito assegnatogli dalla Costituzione». Il Cavaliere invita allequilibrio e alla cautela, quando si parla di servizi segreti importanti per la sicurezza nazionale. «È assurdo e pericoloso delegittimarli». E raccomanda di lasciar lavorare il Copaco, che «ha tutti gli strumenti giuridici e tecnici per chiarire questa vicenda».
A Palazzo San Macuto, dove ieri è stato ascoltato il nuovo capo del Sismi Bruno Branciforte, la prossima settimana andrà anche il suo predecessore Pollari, oltre allexcapo del Sismi Battelli e al sottosegretario ai servizi Micheli.
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