I poliziotti scaricano Scidone «La sicurezza non si appalta»

I poliziotti scaricano Scidone «La sicurezza non si appalta»

Il centro storico di Genova rimanda al mittente Francesco Scidone la proposta di impegnare nei vicoli guardie giurate per pattugliare il territorio. L’assessore alla sicurezza del Comune di Genova, che contestò le ronde e bollò come «inutili» gli alpini in pattugliamento per i caruggi, aveva proposto l’impegno della vigilanza privata a presidio di alcune zone della città vecchia.
Ma la proposta non solo non è piaciuta ad una parte dei consiglieri comunali di maggioranza che hanno chiesto conto a Scidone, ma nemmeno ai sindacati di polizia. Ieri, dopo un vertice tra segreterie provinciali, i sindacati di categoria (tutti tranne il Silp Cgil) hanno detto «no» alla proposta dello «sceriffo» Scidone. «La sicurezza e l’ordine pubblico, in uno stato democratico non si possono privatizzare - spiegano in un comunicato Siulp, Sap, Siap, Ugl e Coisp -. Considerato che il Comune di Genova, viste le difficoltà del momento vuole dare il suo contributo, sarebbe opportuno indirizzare i vigilantes impiegati nel centro storico presso il locale di palazzo di Giustizia a svolgere il servizio di vigilanza, “liberando” così gli operatori delle forze di Polizia».
In poche parole, ci sono da distribuire meglio le risorse sul territorio ma nessuno può pensare di dare in appalto la sicurezza. Così, l’uomo che disse «no» alle ronde di controllo istituzionalizzate dal governo viene bocciato per le ronde a pagamento: «Se l’assessore ci desse retta - spiegano i sindacati di Polizia - i poliziotti sarebbero così utilizzabili nel centro storico per svolgere i compiti istituzionali per i quali sono stati formati ed addestrati, mansioni che le Guardie Giurate, sia giuridicamente che operativamente non possono svolgere».
L’assessore Scidone ieri ha replicato esprimendo la sua stima per le forze dell’ordine, ma confermando che la funzione della vigilanza privata è quella delle ronde: «Fa tutto parte del progetto “Mille occhi sulla città” che si avvale della collaborazione degli operatori di vigilanza privata per allertare le forze dell’ordine di fronte a situazioni sospette».


A difendere l’iniziativa presa dalla giunta comunale è rimasto, invece, il partito Democratico che ieri ha cercato di portare all’attenzione del Parlamento il problema della sicurezza nel centro storico con una interrogazione presentata dai deputati genovesi Mario Tullo e Sabina Rossa che chiedono al Governo «Dentro un quadro complessivamente positivo - dicono i due deputati - non mancano però motivi di preoccupazione per i numerosi casi di aggressione a fine di rapina, che si sono registrati delle ultime settimane nell’area del Centro Storico che hanno visto vittima diversi giovani».

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