I pompieri saltano le ferie per i 50 colleghi intossicati

A distanza di due giorni è ancora giallo sulle cause dell’intossicazione che sabato ha colpito una sessantina di vigili del fuoco, compreso il comandante Silvano Barbieri, venti dei quali ancora in ospedale. Sono attese infatti per questa mattina gli esiti delle analisi di laboratorio che dovrebbero individuare l’elemento che ha causato febbre a 40 gradi e fortissimi disturbi intestinali. Nel frattempo è stata chiusa la cucina e i pompieri in servizio mangiano pasti freddi inviati in confezioni sigillate dalla Serist. Mentre il comando ha dovuto fare i salti mortali per riorganizzare i turni e coprire le vistose assenze.
L’unica cosa certa è che il focolaio di intossicazione è partito dalla cucina della sede centrale di via Messina, dove venerdì, tra pranzo e cena, sono stati sfornati 250 pasti circa. Già nella notte infatti alcuni vigili avevano iniziato ad accusare i primi malesseri. Chi in forma leggera, come Barbieri che si è ripreso in 24 ore, chi in forma assai più grave. Così nel corso della giornata sono finiti in ospedale oltre cinquanta pompieri, anche se il caso più grave riguarda l’aiuto cuoca, una donna di 34 anni finita al Sacco in choc settico.
Domenica sono intervenuti i tecnici dell’Asl e i carabinieri del Nucleo antisofisticazione, che al momento escludono problemi igienico sanitari alla struttura, comunque precauzionalmente chiusa. La ditta che fornisce gli alimenti, la Serist di Cinisello, risulta estremamente affidabile, serve i vigili del fuoco da una quindicina d’anni, senza mai il minimo disguido, ma anche altre grosse comunità come il comando provinciale dei carabinieri. L’azienda manda gli alimenti, in semicottura o da cucinare, alle cucine di via Messina dove cinque suoi addetti provvedono a confezionare e poi servire i pasti sia direttamente alla mensa sia inviarli ai distaccamenti ma solo Linate ha avuto qualche intossicato, nessuno invece in via Darwing, Sardegna, Benedetto Marcello, Cuoco e Rho.
«Per capire cosa sia successo bisognerà attendere i risultati delle analisi sui cibi e sui prelievi effettuati ai pazienti, che dovrebbero esserci consegnati questa mattina, mentre stiamo concludendo le verifiche anche all’interno della Serist» spiega Susanna Cantoni direttore del dipartimento di prevenzione medica dell’Asl «Per il momento non possiamo sbilanciarci in quanto il fatto che gli intossicati abbiano mangiato cibi diversi, pesce, carne, pasta e riso, rende impossibile formulare qualsiasi ipotesi. Resta il fatto che c’erano degli alimenti cotti dalla Serist risultati contaminati. Per questo, in attesa di chiarimenti, abbiamo chiesto che ai vigili vengano somministrati cibi freddi, formaggio, prosciutto, frutta e verdura» conclude la dirigente.
«L’improvvisa mancanza di 50 pompieri non mette comunque a rischio la normale funzionalità del servizio e la città nemmeno si accorgerà di quanto successo in via Messina» rassicura il portavoce dei vigili del Fuoco Elvio Porcedda. «Nella sede centrale infatti sono presenti circa 200 “operativi” distribuiti in turni di 12 ore.

Dunque è come se l’intossicazione avesse falcidiato un’intera squadra e per coprire le assenze abbiamo chiesto a tutti di rinunciare a ferie e permessi. Un sacrificio - conclude Porcedda - accolto di buon grado dai nostri uomini».

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