da Madrid
Il sorpasso cè stato, sia pure per soli 155.991 voti: i dati definitivi delle elezioni amministrative in Spagna hanno confermato che il Partito Popolare ha sopravanzato i socialisti del premier José Luis Zapatero, anche se rischia di perdere tre o quattro regioni. Se infatti il dato nazionale colloca il partito di centrodestra al 35,6% contro il 34,9% del Psoe, sul dato ha pesato lampio margine con cui il Pp ha vinto a Madrid: 53,3% e 67 seggi per la lista del Pp capeggiata da Esperanza Aguirre contro il 33,4% e 42 seggi del Psoe. Alla fine, però, i socialisti hanno potuto cantare ugualmente vittoria grazie ai 24.026 seggi conquistati sul piano nazionale contro i 23.347 del partito di Mariano Rajoy.
Le grandi città non cambiano amministrazione: il Psoe mantiene Siviglia, Saragozza e Barcellona con lappoggio di altre forze di sinistra; i popolari, oltre che nella capitale, si confermano a Valencia e Malaga. In totale il Pp si è imposto in 34 capoluoghi di provincia (contro 16 dei socialisti) ed è primo partito in otto delle 13 regioni in cui si è votato. Ma le alleanze con la sinistra di Izquierda unida e varie liste autonomiste potrebbero favorire i socialisti permettendo loro di conquistare, tra laltro, Cantabria, Navarra, Baleari e Canarie.
Per la stampa spagnola, comunque, il voto deve far suonare un campanello dallarme a Zapatero.
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