
Manifestazioni in programma oggi contro il genocidio a Gaza, per i valori costituzionali e in difesa della Global Sumud Flotilla. Il percorso ufficiale del corteo regolarmente autorizzato e che stamattina alle 9 si muoverà partendo da piazzale Oberdan, in Porta Venezia - il più grande tra i quindici organizzati stamane in Lombardia da Cgil, Cisl, Usb, Cub e Cobas in occasione dello sciopero nazionale congiunto che riguarda tutti i lavoratori del settore pubblico e di quello privato - dovrebbe concludersi davanti al Politecnico, in piazza Leonardo da Vinci, a Città Studi. Al termine di questa manifestazione però ne è prevista subito un'altra, non autorizzata e organizzata formalmente da gruppi studenteschi e centri sociali che, proprio a due passi dal Politecnico, partendo da piazza Piola, si snoderà verso l'estrema periferia sud est della città attraversando via Pacini, via Teodosio, viale Porpora, piazza Gobetti e che, dopo aver raggiunto via Rombon, si pone l'obiettivo di raggiungere la Tangenziale Est. Dove potrebbe riproporsi uno scenario molto simile a quello del pomeriggio del 22 settembre quando, durante l'ultimo sciopero generale, sotto la Madonnina si radunarono circa 50mila persone per protestare e una parte di queste all'improvviso tentò con ogni mezzo di entrare in stazione Centrale allo scopo di occupare i binari, dando vita a violenti scontri e a scenari di vera e propria guerriglia urbana. Alla luce di quanto accaduto una decina di giorni fa non è tanto improbabile quindi che anche oggi chi protesterà in questo secondo corteo desideri poi bloccare la tangenziale.
In quest'ottica lo spiegamento di uomini e donne delle forze dell'ordine previsto per la giornata di mobilitazione milanese è davvero molto importante e non solo per l'imponente presenza di partecipanti alle manifestazioni. Sotto il profilo dell'ordine pubblico, la città sta vivendo un momento complicato e molto impegnativo già da ieri. Quando gli studenti ragazzi e ragazze del collettivo Cambiare Rotta ed Equipaggio di Terra della Flotilla hanno occupato l'aula 211 dell'università Statale mentre si svolgevano manifestazioni e presidi anche in alcune scuole superiori, come al liceo scientifico "Piero Bottoni". Sempre ieri, inoltre, l'associazione "Luci sulla Palestina. 100 ospedali per Gaza" ha organizzato nei vari nosocomi milanesi una serie di flash mob, con torce, lampade e candele accese tra le 20 e le 22.30.
La mobilitazione più importante è partita pero nel pomeriggio quando gli studenti universitari sono partiti in corteo da via Festa del Perdono, sede principale della Statale, per raggiungere piazzale Loreto, dove ieri sera alle 18 gruppi proPal e i centri sociali - in particolare il Vittoria e il Lambretta, insieme - avevano organizzato la manifestazione "Blocchiamo tutto per Gaza". La chiamata postata in rete ha richiamato quindi in piazza, anche alla vigilia dello sciopero generale, attivisti, studenti e semplici cittadini, decisi a mobilitarsi a sostegno della Palestina.
In piazza circa 15mila manifestanti, tra studenti, giovani palestinesi, antagonisti dei centri sociali e semplici cittadini che hanno portato in corteo anche bambini piccoli. In testa al serpentone di gente che da piazzale Loreto ha raggiunto piazza San Babila, tanti striscioni e cartelli contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Diverse donne mostravano le mani tinte di vernice rossa, a simboleggiare le macchie di sangue "come le sue" insistevano ieri sera indicando le immagini che ritraevano il leader israeliano, mentre portavano una bandiera della Palestina.
I partecipanti alla manifestazione hanno sfilato dietro lo striscione "Blocchiamo tutto. Contro il genocidio, per la Palestina, per rompere con Israele", bloccando il traffico tra viale Abruzzi, corso Buenos Aires, viale Brianza e viale Tunisia.