Raccolta di firme, autofinanziamento, ricorso al Tar. Dall'estrema Valbisagno al Ponente cittadino moltissime scuole medie sono scese sul sentiero di guerra contro la razionalizzazione scolastica voluta dalla Regione. Due ad esempio per tutte. La D'Azeglio di Struppa e la Voltri-Gramsci di Sestri Ponente hanno impugnato la delibera contro lo smembramento delle proprie presidenze a favore della creazione di istituti comprensivi. Docenti, presidi, amministratori di segreteria e genitori si sono autofinanziati per affrontare le costosissime spese legali che li porteranno al tribunale amministrativo regionale per bloccare la mannaia di Burlando. Contrari, anzi contrarissimi i professori delle due scuole medie. «Veniamo tutti penalizzati - gridano - le nostre cattedre vengono smembrate su più istituti perché quasi tutti noi facciamo lezione sia nelle nostre sedi sia nelle succursali. Dividendoci - aggiungono - saremmo costretti a stare a cavallo di due presidenze, avere doppie riunioni. Addirittura due capi d'istituto. Un assurdo! senza parlare del fatto che alcuni istituti vengono creati dal nulla ed entro settembre devono allestire una presidenza da zero». La scuola media D'Azeglio ha un direzione in via Lucarno e due succursali, una in via San Felice e una in via Lodi. Da settembre, l'idea della Regione, è quella di creare un istituto comprensivo con la direzione didattica di Prato e le se sue scuole elementari e le materne, una con quella di Staglieno e la primaria «Mazzini» e ricreare il vecchio circolo di Molassana con la elementare Santullo.
Lo smembramento della Gramsci-Voltri addirittura prevede la creazione di un polo con la primaria «Foglietta Tommaseo» «che mai ha mandato i propri bambini alla nostra media. Non c'è mai stata un continuità con quella scuola.
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