Laura Gigliotti
Cè tutta la storia dellarte occidentale, dai Bizantini allastrattismo, passando attraverso Giotto, Benozzo Gozzoli, Leonardo, Michelangelo, Caravaggio, Velazquez e Van Gogh, nellopera darte-videogioco «Iconoclast Game» di Lorenzo Pizzanelli, in mostra fino al 9 maggio nellatrio della Stazione Termini e dal 10 maggio al 20 giugno nelle sale del Museo Boncompagni Ludovisi che da oggi espone 40 «light boxes» elaborati nelle fasi salienti della creazione dellopera.
Il gioco (fruibile anche in internet su www.iconoclastgame.it), che sfrutta tecnologie avanzate, coinvolgendo programmatori, webdesigner e musicisti impegnati nel campo dellelettroacustica, utilizzando quindi tutti gli strumenti e i linguaggi del videogame, propone una riflessione sulle radici e il destino dellarte occidentale, che il giovane e colto autore fiorentino fa risalire alle origini stesse della nostra storia. Dalla Grecia a Roma e prima ancora allEgitto, alla venerazione delle immagini col Cristianesimo, quindi alla travagliata vicenda iconoclasta e alla lotta fra Chiesa dOriente e Chiesa di Roma, fino allaffermazione della liceità delle rappresentazioni figurative cristiane (limmagine come veicolo di conoscenza dellassoluto e della verità), stabilita dal Concilio di Nicea, da cui discende tutta la cultura figurativa occidentale. Lopera è costituita da uno schermo e una pedana sulla quale un giocatore guida il gioco muovendo i piedi, come si fa con le dita sulla tastiera di un computer. Quello di Pizzanelli è un vero e proprio messaggio che prendendo le mosse da certe affermazioni delle avanguardie storiche e del Futurismo che vedevano nei musei e nella tradizione la morte della creatività, mira a liberare larte dalle incrostazioni storiche, dalle ideologie, dalle abitudini e quindi dai musei. E come? Ricorrendo a un elemento ludico a cui viene sotteso un contenuto concettuale rintracciabile in ogni fase del gioco che presenta livelli di difficoltà crescenti, offrendo ulteriori motivi di riflessione. Complessità del significato, ma semplicità nellapproccio. Leroe, con cui si identifica lautore e il giocatore in lotta contro la musealizzazione dei capolavori, è Marcel Duchamp, il dissacratore della Gioconda con i baffi (e il suo alter ego Rrose Sélavy). È lui il personaggio che dovrà vincere la loro resistenza e aggressività. Le sfide, pretesto per catapultare il giocatore nel cuore di epoche e ambienti in cui quei capolavori furono creati, si svolgono allinterno di quadri virtuali in cui molteplici e differenziate sono le citazioni di opere darte. Ecco il drago di Paolo Uccello, il Guidoriccio da Fogliano, i cavalli di Guernica di Picasso, la pipa di Magritte, la Medusa di Caravaggio, il bue squartato di Rembrandt, la prospettiva della scala di Palazzo Spada di Borromini e Innocenzo X di Velázquez che lancia dentiere. Già presentato a Mosca con successo «Iconoclast Game» sarà in Cina, allArte Fiera di Shangai e al Millennium di Pechino.
Dal 3 al 9 maggio, ore 10-13/16-19, atrio principale della Stazione Termini. Dal 10 maggio al 20 giugno, dalle 9 alle 19, tutti i giorni escluso il lunedì al Museo Boncompagni Ludovisi, via Boncompagni 18, tel. 06-4282407.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.