I Quintorigo ricominciano con Cottifogli

Nuovo stile per la band romagnola: prima esibizione senza De Leo

Luca Testoni

«Anche i giocattoli a cui si tiene di più si usurano. E a volte si rompono».
È stato questo il commento (amaro) di John De Leo al momento della separazione (non senza strascichi polemici) dagli altri Quintorigo, tra le band più originali dell'ultimo quinquennio musicale tricolore. Una sorta di Penguin Cafè Orchestra del rock impreziosita proprio dalle pirotecniche performance vocale di mister De Leo, abilissimo nel citare indifferentemente Demetrio Stratos e Diamanda Galas, Jeff Buckley e Tom Waits, senza minimamente sfiorare l'effetto catalogo.
Ora che De Leo (celebre la sua esibizione sul palco dell'Ariston in un Festival di qualche anno fa...) non c'è più, i fratelli Andrea e Gionata Costa (rispettivamente violino e violoncello), Stefano Ricci (contrabbasso) e Valentino Bianchi (sax) ricominciano da Luisa Cottifogli, una cantante lirica emiliana (è un soprano) estremamente versatile.
Il «sostituto ideale», secondo i superstiti dell'ensemble romagnolo, comunque decisi nel proseguire la propria, singolare esplorazione in quella peculiare forma di rock deviato e irregolare che gli ha regalato visibilità. Suonata con strumenti che col rock tradizionale non c'entrano nulla e forte di una ricerca vocale senza limiti e tutt'altro che ossequiosa agli standard commerciali.
Il live estivo, che questa sera (ore 21.30, ingresso 5 euro) transita in città per la giornata inaugurale di «Rifo!», la festa di «Liberazione» in programma al MazdaPalace di Lampugnano, rappresenta l'occasione per presentare in anteprima il nuovo corso sonoro. Che, come è facile prevedere, sarà inevitabilmente un po' meno «sporco» e sperimentale rispetto alla stagione vissuta con il talentoso (e unico) John De Leo. Quest'ultimo ha promesso un disco per l'autunno.


E la stessa cosa promettono di fare i Quintorigo.

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