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I re del pop caramelloso

Nel 2000 rifiutarono una reunion da un miliardo di dollari per un giro di 100 concerti. Ora sembra che ci abbiano ripensato. Gli Abba - il marchio svedese più famoso nel mondo insieme a Volvo e Ikea - tornano insieme. Non è la prima volta che la notizia si diffonde a macchia d’olio nel mondo del pop, ma stavolta è Agneta Fältskog (l’ex biondina platinata prototipo della svedesina acqua e sapone) ad annunciarlo pubblicamente sui giornali. «Non faremo tournée come fanno i Rolling Stones o altre vecchie band - puntualizza Agneta - Vorremo legare il nostro ritorno a pochi concerti ed eventi a scopo benefico. Comunque sicuramente faremo qualcosa insieme. Sarebbe divertente e in più potremo parlare un po’ del passato». Faremo qualcosa insieme è più d’una dichiarazione d’intenti per i re del pop caramelloso, che con brani ipermelodici come Waterloo (il loro primo megasuccesso internazionale), Fernando, Super Trouper, Knowing Me Knowing You, The Winner Takes It All, Mamma mia! hanno strapazzato le classifiche mondiali vendendo oltre 400 milioni di dischi.
La critica ha sempre sparato sugli Abba - il loro sound ricorda quello di Albano e Romina moltiplicati per due - ma loro quatti quatti e separati (anche se mai ufficialmente) dall’82 continuano a vendere tra i due o tre milioni di album all’anno. Roba da non far dormire di notte i discografici alle prese con la crisi del cd. E poi saranno anche supercommerciali ma quest’estate, per meriti sul campo, sono entrati nella R’n’r Hall of Fame insieme ai Genesis, ai durissimi Stooges di Iggy Pop e ai gloriosi Hollies in cui militò Graham Nash...
I quattro (tra l’altro sposati tra loro: Agneta sposata con Björn Ulvaesus e Anni Frid Lyngstad con Benny Anderson) hanno fatto bene i loro conti: non farsi vedere in pubblico ma mettere in saccoccia tanti soldoni. Per oltre 20 anni non si son fatti fotografare insieme. Tanto quelle loro canzoni così semplici e orecchiabili da ipnotizzare persino i bambini sono buone per tutti gli usi. Mamma mia! ad esempio è diventato un musical in cartellone per anni nel West End di Londra e a Broadway, senza contare i recenti successi italiani. All’anteprima svedese del musical, nel 2005, i quattro cantanti sono ricomparsi insieme dopo tanti anni. E lo stesso è accaduto nel luglio 2008 quando Mamma mia! è diventato persino un film, alla cui anteprima a Stoccolma - accanto a Meryl Streep.
Forse gli Abba tornando insieme avrebbero più da perdere che da guadagnare. In fondo la loro è una macchina da quattrini che va avanti con un effetto domino impressionante. Esce il film Mamma mia! e la colonna sonora vola al numero uno della classifica di Billboard; dopo pochi giorni viene ristampata l’antologia Greatest Hits del 1992 e vola per la quinta volta in pochi anni in cima alle hit parade. Tutti loro hanno una discreta carriera solista (cantano, scrivono brani, sceneggiature, programmi tv e chi più ne ha più ne metta) e a smorzare gli ardori di una rinascita ci aveva pensato Anderson qualche tempo fa dicendo: «Allora eravamo giovani e freschi, ora no. Siamo invecchiati e abbiamo anche dei nipotini. Per questo non ci riuniremo mai più». E allora? Mai credere alle dichiarazioni di un artista, sono più false di quelle di un politico. Quindi crediamo a Agneta e aspettiamo il ritorno degli Abba.

Controindicazioni? L’unico confronto impietoso potrebbe essere quello fisico, ma le voci potrebbero essere ancora fresche e coinvolgenti. Chissà che non siano in grado di dare lezioni a tanti giovani talenti melodici che impazzano nelle tv di tutto il mondo (in fondo anche gli Abba sono esplosi in tv con il famigerato Eurofestival). Imbarazzante, no?

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